Fmi: una crisi come nessun’altra, nel 2020 Pil negativo per 170 paesi
Una crisi come nessun’altra che sconvolgerà la maggior parte delle economie, trascinandole nella più buia recessione dai tempi della Grande Depressione. E a cui occorre rispondere in maniera unita e decisa, perché le azioni di oggi determineranno la ripresa di domani. E’ questo l’allarme lanciato oggi dal Fondo monetario internazionale (Fmi) che cerca di fare una prima valutazione dell’emergenza coronavirus, in vista della riunione di Primavera, che si terrà settimana prossima, ovviamente in videoconferenza, tra i 189 paesi membri del fondo.
Crisi epocale, Pil 2020 negativo in 170 paesi
“Il Covid-19 ha sconvolto il nostro ordine sociale ed economico alla velocità della luce e su una scala che non abbiamo mai visto prima”, ha detto Kristalina Georgieva, direttore dell’Fmi. Sebbene sia ancora incerta la profondità e la durata di questa crisi, è già chiaro che non ci sarà crescita, ma recessione nel 2020. “Prevediamo la peggiore ricaduta economica dalla Grande Depressione”, ha detto Georgieva, senza lasciare spazio all’ottimismo. E dà un’indicazione più precisa, in vista delle nuove nuove stime economiche mondiali che verranno snocciolate settimana prossima: “Solo tre mesi fa, ci aspettavamo una crescita del reddito pro capite positiva in oltre 160 dei nostri paesi membri nel 2020. Oggi quel numero è stato rovesciato e prevediamo che quest’anno 170 paesi vedranno una crescita del reddito pro capite negativa“. Le prospettive cupe riguardano sia le economie avanzate che quelle in via di sviluppo. “Questa crisi non conosce confini – sottolinea il direttore generale dell’Fmi – Tutti soffrono”.
Ripresa possibile nel 2021
Una ripresa, forse, sarà possibile nel 2021, anche se tutto dipenderà dall’evolversi dell’emergenza coronavirus. “Non c’è dubbio che il 2020 sarà eccezionalmente difficile – ha proseguito Georgieva – Se la pandemia svanisce nella seconda metà dell’anno, consentendo così una graduale revoca delle misure di contenimento e la riapertura dell’economia, la nostra ipotesi di base è di una parziale ripresa nel 2021”. L’Fmi precisa però che persiste ancora un’enorme incertezza intorno alle prospettive, in quanto potrebbero peggiorare in base a molti fattori variabili, inclusa la durata della pandemia. “E soprattutto – ha ricordato Georgieva – dipenderà dalle azioni politiche che intraprendiamo ora”. Perché “le azioni che intraprendiamo ora determineranno la velocità e la forza della nostra ripresa”, ha precisato.
Un piano in 4 punti per superare la crisi
E allora che fare? L’Fmi indica un piano in 4 punti:
1- continuare con le misure di contenimento e il supporto ai sistemi sanitari
2- proteggere le persone e le imprese colpite con misure in ambito fiscale e finanziario di portata ampia, ma che siano anche tempestive e mirate
3- ridurre lo stress al sistema finanziario ed evitare il contagio, perché sebbene le banche abbiano ora una struttura più solida, la loro resilienza sarà messa alla prova in un contesto in rapido cambiamento.
4- pianificare il recupero.
Dare prova della nostra umanità
Gerogieva conclude il suo intervento lanciando un invito (e una speranza) a tutti i paesi con una frase di Victor Hugo: “I grandi pericoli hanno questa bellezza, che mettono in luce la fratellanza di estranei”. Il suo invito è quello di unire le forze e sfruttare i più grandi punti di forza dell’umanità, vale a dire solidarietà, coraggio, creatività e compassione, per affrontare una minaccia comune. “Non sappiamo ancora come cambieranno le nostre economie e il nostro stile di vita, ma sappiamo che usciremo da questa crisi più resilienti”, ha terminato.