Germania schiva a sorpresa recessione, ma per economisti “pochi motivi per stare allegri”
Alla fine (a sorpresa) la Germania è riuscita ad evitare per un soffio il tanto temuto ingresso in recessione tecnica. Stando ai dati diffusi stamattina dall’ufficio di statistica, Destatis, nella lettura preliminare il Prodotto interno lordo (Pil) tedesco ha mostrato nel terzo trimestre del 2019 un rialzo dello 0,1% rispetto al periodo precedente, facendo meglio del -0,1% atteso dagli analisti e mostrando un miglioramento dal -0,2% registrato nel secondo trimestre (dato rivisto al ribasso dal -0,1% precedente). Su base annua, il Pil tedesco è salito dell’1% (consensus +0,9%).
Un contributo positivo è arrivato dai consumi privati e dalla spesa pubblica che hanno rappresentato con le esportazioni che sono aumentate il motore della crescita. Stabili le importazioni che sono rimaste sui livelli del trimestre precedente.
“I mercati erano preparati per dati peggiori e molti investitori si aspettavano che le cifre mostrassero una contrazione dell’economia tedesca per il secondo trimestre consecutivo, il che avrebbe tecnicamente significato che il paese sarebbe stato in recessione”, segnala Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades.
Recessione tecnica evitata, ma l’economia resta debole
Aver evitato la recessione tecnica è certamente una buona notizia, ma come ha sottolineato il ministro dell’Economia tedesca, Peter Altmaier, la crescita dell’economia resta ancora fragile. Anche gli economisti parlano di una economia tedesca debole. In particolare, gli esperti di Barclays sottolineano che “i timori sull’arrivo di una recessione sono stati per ora messi a tacere, ma la debolezza dovrebbe continuare“. Per avere un quadro più completo si dovrà attendere la fine della prossima settimana (22 novembre), quando verrà comunicato il dato finale.
Certo, la recessione è stata per un soffio evitata ma per il momento non c’è nessun rimbalzo. In particolare, Carsten Brzeski, chief economist di Ing Germany, ha sottolineato che “recessione o no, l’economia tedesca è caduta di fatto in stagnazione“. Secondo l’esperto, che getta lo sguardo alle prospettive per il 2020, “sembra che i fattori ciclici che gravano sull’industria tedesca si dissolveranno solo parzialmente, con il rimbalzo dell’intera economia, o anche la domanda interna dell’economia rallenterà”. In ogni caso, avverte Brzeski, le sfide strutturali non scompariranno rapidamente e facilmente, rappresentando un limite a qualsiasi rimbalzo dell’economia tedesca nel 2020″.
“Nonostante qualsiasi sollievo di breve termine, ci sono ancora pochi motivi per stare troppo allegri“, aggiunge l’economista di Ing indicando che “una crisi sembra ancora improbabile, c’è ancora un lungo periodo di stagnazione. In ogni caso, ha aggiunto Brezski, “le sfide strutturali non scompariranno rapidamente e facilmente, e porranno un limite a qualsiasi rimbalzo del Pil tedesco nel 2020“. Tuttavia, nonostante il sollievo a breve termine del dato di oggi, ha concluso l’economista di Ing, “ci sono ancora pochissimi motivi per essere troppo allegri” e se una crisi profonda “sembra ancora improbabile, all’orizzonte c’è ancora un lungo periodo di stagnazione”.