Ghosn: il leggendario manager che ha umiliato il Giappone e la Francia. La vita da nababbo e quel party da film a Versailles
Un intero settore scioccato. Un intero paese, in particolare, scioccato, tanto più che il reato è stato commesso sotto il suo naso. Il settore è quello automobilistico, il paese è il Giappone. Certo, non se la passa bene neanche la Francia di Emmanuel Macron, visto che Carlos Ghosn, il leggendario manager numero uno di Renault-Nissan, ha inferto un duro colpo non solo all’industria dell’auto franco-nipponica, ma anche all’orgoglio franco-nipponico.
Riguardo all’orgoglio, si sa che il Giappone, in particolare, ci tiene anche parecchio. E i giapponesi ora si sentono traditi, come ha ammesso, intervistata dall’Associated Press, Noriko Hanada, casalinga sulla cinquantina: “Abbiamo una auto Nissan. E mi sento piuttosto tradita” dal comportamento di Ghosn.
Ghosn è finito in manette per aver barato sui compensi e non solo.
Qualcuno in questa situazione già prevede che diversi saranno gli scheletri a essere scoperti nel suo armadio, finora considerato irreprensibile.
Presidente di Nissan, Renault e Mitsubishi,e amministratore delegato di Renault, oltre a essere uno degli uomini più ricchi del mondo, Carlos Ghosn è noto per essere stato anche lo storico artefice dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi Motors.
Dopo la notizia sui vari fattacci da lui commessi, il colosso giapponese Nissan lo ha scaricato. Nelle ultime ore sono emersi anche altri reati: oltre ad aver violato la legge che disciplina l’evasione fiscale in Giappone macchiandosi del reato di frode fiscale, il manager leggendario di origini libanesi, francesi e brasiliane avrebbe fatto uso di asset aziendali per motivi personali.
Il sito Zerohedge parla della vita da nababbo di Carlos Ghosn, lasciando trapelare anche la frustrazione che il dirigente probabilmente ha provato in questi anni, a causa dell’abitudine del Giappone a non erogare compensi esorbitanti neanche a titani (ex) dell’industria dell’auto. Tanto che molti sospettano, scrive il sito, che il comportamento di Ghosn sia legato anche al fatto che il suo stipendio fosse la metà circa di quello che dirigenti di pari livello che guidano aziende automobilistiche americane ed europee, percepiscono.
Detto questo, Ghosn avrà potuto incassare anche la metà di quanto i suoi colleghi possono tuttora vantare. Ma una cosa è certa: il manager non ha mai voluto rinunciare a un certo stile di vita. A dimostrarlo sono diverse testimonianze, ma anche alcune immagini, tratte dal magazine Town and Country, che hanno iniziato a circolare sui social network, immediatamente dopo la notizia del suo arresto.
Immagini che il magazine dedica all’anniversario di matrimonio che Ghosn e la sua attuale moglie hanno deciso di celebrare...alla reggia di Versailles, con un party ispirato al film “Maria Antonietta” della regista Sofia Coppola, con tanto di attori pagati per indossare i costumi dell’epoca. All’evento, hanno partecipato 120 invitati. Sulla loro presenza, Ghosn non aveva dubbi:
“Quando invitate qualcuno a un party, la risposta il più delle volte è ‘forse’. Ma quando lo invitate a Versailles, verrà sicuramente”.
Un atteggiamento e una ostentazione di ricchezza, quelli di Ghosn, che ora sembrano uno schiaffo in faccia, in generale ai semplici operai che lavorano negli stabilimenti Renault e Nissan, e in particolare a quei giapponesi che, in generale, arrivano anche a morire per l’eccesso di lavoro. Tra l’altro, stando a quanto è emerso dall’emittente pubblica giapponese NHK, Nissan avrebbe versato “somme enormi” per consentire a Ghosn di acquistare ville in tutto il mondo.
Tali proprietà, dislocate a Rio de Janeiro, Beirut, Parigi e Amsterdam, sarebbero state acquistate “senza alcuna ragione legittima di business”.
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Intanto, tra le novità delle ultime ore, il comunicato congiunto del ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire e del suo omologo giapponese Hiroshige Seko, da cui emerge la ferma intenzione di Francia e in Giappone a sostenere l’alleanza tra i due colossi automobilistici, Renault e Nissan. In un intervento alla radio francese France Info, Le Maire ha reso noto che “Carlos Ghosn non è più nella posizione di poter guidare Renault”. Da segnalare che Parigi detiene in Renault una partecipazione pari al 15%.
Nella giornata di ieri, Nissan ha reso noto che licenzierà Ghosn questa settimana, mentre Mitsubishi ha convocato una riunione per la prossima settimana, per decidere il da farsi. Nella sessione odierna, il titolo Nissan è crollato di quasi -5,5% alla borsa di Tokyo, portando il Nikkei a scivolare al minimo in tre settimane. Le quotazioni di Renault sono scese del 3%, dopo il tonfo superiore a -8% della vigilia.