GM raddoppia impegno su auto elettriche e guida autonoma, Trump tuona contro chiusure impianti
General Motors pronta a chiudere ben 5 stabilimenti in Nord America con un taglio complessivo del 15% della forza lavoro per un totale di circa 14.700 posti, di cui almeno 8.100 impiegati e 6.000 operai. L’annuncio arrivato ieri è stato accorto da un balzo del titolo in Borsa (qausi +5%), mentre ha fatto infuriare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il numero uno della Casa Bianca spinge affinché General Motors smetta di produrre auto in Cina e porti piuttosto la produzione negli Usa.
Il colosso auto a stelle e strisce ha annunciato una maxi riorganizzazione del proprio organico. Il ceo Mary Barra ha predisposto tagli che colpiranno almeno 8100 impiegati e 6000 operai.
Tra gli impianti a rischio chiusura quattro sono negli Stati Uniti e uno in Canada. Sempre entro il 2019 è prevista la chiusura di altri due impianti fuori dal Nord America. I risparmi previsti sono pari a miliardi di dollari entro la fine del 2020.
L’obiettivo del colosso automobilistico di Detroit è quello di focalizzarsi maggiormente sui veicoli elettrici e a guida autonoma. La chiusura degli impanti è infatti un passo verso la nuova attenzione alla produzione di veicoli elettrici e autonomi; il nuovo motto è “Zero Crash, Zero Emissions, Zero Congestion”.
“Assumiamo queste decisioni mentre l’economia è forte. L’industria sta cambiando molto rapidamente e vogliamo assicurarci di essere ben posizionati”, ha dichiarato Mary Barra, presentando a Detroit il nuovo piano.