Google di nuovo nel mirino dell’Ue: rischia maxi multa
Google ancora una volta nel mirino dell’Unione europea. Dopo la multa comminata per aver intenzionalmente preferito il proprio sito di shopping nel motore di ricerca a quelli di altri siti, ora il colosso di Mountain View deve fare i conti con un’altra questione che riguarda stavolta Android.
La notizia è riportata dal Wall Street Journal secondo cui la Commissione europea starebbe preparando una maxi multa per il suo sistema operativo Android e il suo quasi assoluto dominio del settore. La cifra della multa non è stata resa nota ma sarebbe di diversi miliardi di euro assicura il quotidiano finanziario, sarà forse la più alta mai comminata anche più alta di quella da 2,4 miliardi irrogata lo scorso anno.
L’Ue accusa Google di preinstallare su Android il proprio motore di ricerca e il browser Chrome collegandoli direttamente al Play Store. Da qui, l’Ue potrebbe ordinare anche al colosso di cambiare i contratti che firma con le aziende che producono i telefoni Android. Al momento Google non ha voluto commentare la notizia, ma in passato ha già negato le accuse.
La maxi multa a Facebook per lo scandalo Cambridge Analytica
Ma la crociata dell’Unione europea contro i big della Silicon Valley non finisce qui. E’ notizia delle ultime ore anche un’altra maxi multa che questa volta ha comminato l’Autorità inglese a Facebook. Una multa che si aggira sui 500 milioni di sterline e riguarda lo scandalo Cambridge Analytica che ha travolto poco tempo fa il social network fondato da Mark Zuckerberg.
Ora la sanzione, al termine di una indagine, da parte dell’Information Commissioner’s Office (Ico), che ha deciso di sanzionare il social network per non aver tutelato i dati degli utenti. Una decisione che potrebbe essere seguita a ruota anche dall’Fbi, Federal Trade Commission (Ftc) e la Security and Exchange Commission (Sec) che stanno indagando sul medesimo scandalo, finendo per pesare e non poco sui conti di Facebook. Nella sessione pre-market di Wall Street intanto il titolo scivola dello 0,70% facendo presagire un avvio in calo.