Governo Merkel sull’orlo del baratro. Grosse Koalition a rischio per crisi migranti
Governo Merkel, cade o no? E’ la domanda che assilla i piani alti di Bruxelles, ma non solo. Anche gli operatori finanziari sono lì attenti a monitorare gli sviluppi politici in corso a Berlino. La decisione spetta a lui: Horst Seehofer, ministro dell’Interno in Germania, leader del CSU, il partito bavarese considerato da sempre gemello del CDU, partito di cui fa parte la cancelliera Angela Merkel.
Pomo della discordia, si sa da settimane, è la gestione della crisi dei migranti. A Seehofer non è piaciuto affatto l’esito della riunione del Consiglio europeo che si è svolta la scorsa settimana.
Ciò che pretendeva che Angela Merkel gli presentasse era infatti sì una soluzione europea, basata però sulla facoltà della Germania di respingere ai confini i migranti che, nel loro ingresso in Ue, si fossero registrati in un altro paese dell’Unione.
Migrante registrato in primis in Italia? Da rispedire, secondo Hoofer, in Italia. E invece no. L’Italia, con la linea dura di Giuseppe Conte – strategia tutta firmata dal leader della Lega Matteo Salvini, per ora non ha stretto nessun accordo in tal senso con Merkel.
La cancelliera stessa lo ho ammesso in un’intervista allo ZDF. Una politica di respingimenti ai confini non può essere attuata anche perchè “un accordo con Roma non è al momento possibile”.
Allo stesso tempo, Merkel ha riferito allo ZDF che concessioni a Seehofer sono state fatte.
“La somma di tutto ciò che abbiamo concordato vale quanto il CSU ha chiesto. E’ quello che personalmente penso, ma il CSU deve prendere una decisione”. Merkel ha espresso tuttavia la speranza che i due partiti possano continuare a lavorare insieme “in quanto storia di successo per la Germania”.
Seehofer non ha affatto gradito la risposta della sua alleata tanto che, stando a quanto riportano i media tedeschi, ha anche offerto le sue dimissioni. Le dimissioni sono però in stand-by, visto che alla fine alcuni funzionari del partito CSU hanno convinto il ministro a incontrare Merkel un’altra volta, al fine di risolvere le divergenze.
“Nell’interesse del paese e della capacità della coalizione di agire, desideriamo trovare il modo per essere uniti su questa questione centrale: controllo dei confini e respingimenti. Solo su questa questione. Spero che ce la potremo fare. Si tratta di un atto di buona volontà da parte mia e di un altro tentativo di arrivare a un accordo”, ha detto Seehofer.
Intervistato dalla Cnn Leopold Traugott, analista politico presso il think tank Open Europe, afferma tuttavia di ritenere che le chance di successo del nuovo incontro tra i due partiti siano ridotte: “E’ improbabile che Merkel faccia nuove concessioni al CSU. Il partito ha preteso troppo e troppo velocemente“.
Stando a quanto riporta la BBC, in base a quanto emerso dalla riunione del Consiglio europeo, Grecia e Spagna hanno accettato di accogliere quei migranti presenti nel confine austriaco-bavarese che risultano registrati rispettivamente nei loro paesi.
In tutto 14 sono i paesi Ue che hanno scelto di adottare questa linea, riaccogliendo i migranti arrivati in Germania.
Tra i paesi che hanno detto no ci sono la Repubblica ceca, l’Ungheria, la Polonia, l’Austria e l’Italia.
Nella serata di ieri, il partito CDU di Merkel ha approvato una risoluzione sostenendo la posizione di Merkel sull’immigrazione, con il segretario Annegret Kramp-Karrenbauer che ha detto di ritenere che una soluzione europea sia necessaria.