Grecia non incassa la promozione di S&P che però vede boom crescita
Niente upgrade del rating ma previsioni molto ottimiste sulla crescita. S&P ha confermato il giudizio sulla Grecia, deludendo le attese di chi confidava in un nuovo rialzo del rating dopo gli ulteriori progressi compiuti dallo stato ellenico uscito la scorsa estate dal terzo piano di salvataggio.
Verso crescita media del 2,8% annuo
L’agenzia di rating stima per la Grecia una crescita media del 2,8% annuo da qui al 2022. La Grecia va quindi incontro ad anni di forte ripresa economica dopo le grandi difficoltà dell’ultimo decennio in scia alla crisi del debito. S&P, che ha confermato il rating “B+” con outlook positivo, ritiene che nei prossimi quattro anni l’economia ellenica sarà trainata da una forte domanda interna e solido export, anche se il rallentamento in atto nell’eurozona potrebbe frenare proprio l’export.
Una conferma di tale scenario dovrebbe indurre un rialzo del rating nell’arco dei prossimi 12 mesi. Di contro, se ci sarà un’inversione delle riforme attuate in precedenza o se i risultati della crescita saranno significativamente più deboli di quanto atteso, limitando la capacità della Grecia di continuare il consolidamento fiscale, la riduzione del debito e la ristrutturazione del settore finanziario, l’outlook potrebbe scendere da positivo a stabile.
Il rating della Grecia è 4 gradini sotto l’investment grade.
Incognita elezioni politiche
“La crescita economica più veloce dipenderà dalla riduzione dell’esposizione agli Npl delle banche del paese e dalla direzione delle misure di politica economica dopo le prossime elezioni politiche“, rimarca S&P. Pertanto le elezioni politiche, che si terranno probabilmente il prossimo ottobre, sono chiamate a confermare il percorso virtuoso degli ultimi anni. Per quest’anno S&P vede un rallentamento del ritmo di riforme economiche proprio in virtù del fatto che si tratta di un anno elettorale.