Guerra commerciale, Marchionne: ‘Dazi non sono fine del mondo, politicamente capisco Trump’
I dazi doganali di Donald Trump? Un’apertura verso la carrellata di tariffe punitive che il presidente americano sta annunciando – tra l’altro nelle ultime ore Trump ha anche preannunciato l’arrivo dei dazi contro il settore auto – arriva da Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler.
“Io capisco la posizione di Trump, politicamente la capisco. Credo che bisogna correggere delle anomalie negli scambi commerciali a livello internazionale. E lui ha una forza straordinariamente diretta nel cercare di correggerli, è immediato”, ha continuato Marchionne, parlando a margine della presentazione della Jeep Wrangler consegnata all’Arma dei Carabinieri.
I dazi imposti “non sono la fine del mondo, è un problema da gestire. È tutto gestibile”.
Marchionne sembra preoccupato piuttosto del “pandemonio”, come lo definisce, che è nato con l’imposizione dei dazi da parte dell’America di Trump.
“Il fatto che si sia scatenato il pandemonio a livello internazionale non è una cosa positiva, dobbiamo avere chiarezza sulle cose da fare”.
Sulla risposta dell’Unione europea ai dazi che sono stati annunciati e imposti dall’amministrazione Trump, Marchionne ha invitato Bruxelles alla cautela:
“Bisogna stare molto attenti e non esagerare nella risposta perchè, in Europa, Italia e Francia hanno un flusso di vetture verso gli Usa molto diverso dalla Germania e Fca produce quasi 3 milioni di autovetture in Nord America“.
Il flusso di vetture, fa notare l’AD di Fiat Chrysler, è diverso insomma da paese e paese, e la Germania subirebbe il colpo peggiore.
In ogni caso, “credo che ci sarà una base su cui ristabilire un equilibrio che sarà un equilibrio diverso da quello di adesso”.
Tornando a FCA, nel presentare la nuova Jeep Wrangler lanciata per l’Arma dei Carabinieri e che può essere utilizzata anche in spiaggia, Marchionne ha affermato:
“Come forse saprete negli ultimi anni abbiamo seguito una strategia molto chiara per sviluppare Jeep a livello globale, che ha portato a risultati senza precedenti per il marchio: da un produttore di modeste dimensioni a un costruttore globale che oggi è presente in più di 140 paesi nel mondo; da un marchio che vendeva poco più di 300mila unità all’anno, nel 2009, ad una casa mondiale che negli ultimi quattro anni ha superato il milione di veicoli venduti” e quest’anno ne “consegneremo 2 milioni”.
Per l’occasione, Marchionne ha annunciato anche che Ferrari lancerà il suo primo Suv nell’arco di due anni.