I capi della BCE investono in modo sostenibile? Ecco i loro score ESG
Quando si tratta di investire il proprio denaro per affrontare il cambiamento climatico o promuovere una migliore governance aziendale, i funzionari della Banca Centrale Europea sono decisamente nella media. I membri del consiglio direttivo e del consiglio di vigilanza della BCE mantengono quasi la metà dei loro investimenti privati in attività che si classificano “medie” o “ritardatarie” su una scala di sostenibilità ideata da MSCI Inc, secondo un’analisi condotta da Bloomberg News.
Investimenti ESG: funzionari Bce non eccellono
Nel dettaglio, un quarto del fondo o dei titoli azionari posseduti dai responsabili politici sono considerati “leader” nei criteri ambientali, sociali e di governance, o ESG. Più di un quarto era senza rating. I risultati evidenziano la sfida di spostare l’industria finanziaria verso una maggiore azione sul cambiamento climatico e altri obiettivi come l’equilibrio di genere aziendale o i diritti del lavoro.
Il presidente della BCE Christine Lagarde ha espresso il suo sostegno agli sforzi dell’Unione europea per la transizione verso un’economia più rispettosa del clima e ha promosso la parità di genere sul posto di lavoro da quando ha assunto la guida dell’istituzione bancaria di Francoforte nel 2019. Ma all’interno della Bce sembra valere il principio “predicare bene ma razzolare male”.
I rating che valutano la resilienza ai rischi ambientali, sociali o di governance possono offrire indicazioni sulla sostenibilità per gli investitori, ma sono anche relativamente nuovi e soffrono di una mancanza di dati comparabili. Lagarde e altri funzionari hanno detto che la difficoltà di misurare il clima e altri rischi impedisce l’uso di tali valutazioni per misurare il cambiamento nel settore.
Quando si tratta di investimenti privati dei funzionari della Bce difatti, le informazioni rivelano pochi titoli che affrontano direttamente la gamma di preoccupazioni contenute nelle valutazioni ESG. Così ad esempio, il membro del comitato esecutivo Isabel Schnabel detiene 11 asset che rientrano nella categoria ESG “leader” di MSCI – tra cui azioni di Microsoft e SAP SE – e 27 che sono classificati come medi. Schnabel ha uno dei portafogli più ampi di tutti i membri del consiglio direttivo e ha parlato della necessità di diversificare gli investimenti. In un podcast pubblicato il 12 maggio, ha anche detto che il suo pensiero su come le banche centrali dovrebbero affrontare la minaccia ambientale è cambiato. “Una volta che si apprezza quanto sia importante il settore finanziario per questa transizione verde, si deve ammettere che noi come banchieri centrali dobbiamo pensare al nostro ruolo nella lotta contro il cambiamento climatico”.