Il warning sul clima più duro di sempre: verso condizioni meteorologiche estreme, scienziati indicano un’unica soluzione
E’ un allarme da ‘codice rosso’ quello lanciato dagli scienziati che hanno curato il rapporto ONU sul clima. Le emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane sono responsabili di circa 1,1 gradi di riscaldamento rispetto al periodo 1850-1900.
Dal rapporto emerge che con ogni probabilità nei prossimi due decenni le temperature aumenteranno di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, violando l’ambizione dell’accordo sul clima di Parigi del 2015 e portando devastazione diffusa e condizioni meteorologiche estreme.
Alcuni impatti devastanti del riscaldamento globale sono ora inevitabili e irreversibili. E la finestra temporale per impedire che le cose peggiorino ulteriormente è breve.
“Il peggio deve ancora venire e a pagarne il prezzo saranno i nostri figli e nipoti, più che noi stessi”, si legge nell’introduzione del rapporto. Dal rapporto, alla cui stesura hanno contribuito 234 scienziati di 195 Paesi, emerge che la temperatura superficiale globale della Terra continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo e i livelli di riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C al di sopra dei livelli pre-industriali saranno superati entro la fine del 21° secolo a meno di repentine e profonde riduzioni delle emissioni di CO2 e di altri gas serra. Per fermare la crisi climatica gli scienziati propongono di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e portarle a uno zero netto entro il 2050.
Il rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis”, che contribuisce al Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dell’ONU, mostra come il clima è cambiato fino ad oggi ponendo l’accento sull’influenza umana su un’ampia gamma di caratteristiche climatiche, inclusi gli eventi estremi. I cambiamenti climatici stanno già influenzando molti estremi meteorologici e climatici, come ondate di calore, precipitazioni intense, siccità e cicloni tropicali, in ogni regione del mondo. Gli estremi di caldo (incluse le ondate di calore) sono diventati più frequenti e più intensi nella maggior parte delle regioni terrestri a partire dagli anni ’50 del XX secolo, mentre gli estremi di freddo (incluse le ondate di freddo) sono diventati meno frequenti e meno gravi.
“L’odierno Rapporto IPCC Working Group 1 è un codice rosso per l’umanità – asserisce il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres – . I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili: le emissioni di gas serra dovute alla combustione di combustibili fossili e alla deforestazione stanno soffocando il nostro pianeta e mettendo a rischio immediato miliardi di persone. Il riscaldamento globale sta interessando ogni regione della Terra, con molti dei cambiamenti che stanno diventando irreversibili. La soglia concordata a livello internazionale di 1,5 gradi Celsius è pericolosamente vicina”.
“Siamo a rischio imminente di toccare 1,5 gradi nel breve termine – prosegue Gutierres – . L’unico modo per evitare di superare questa soglia è intensificare con urgenza i nostri sforzi e perseguire la strada più ambiziosa. Siamo già a 1,2 gradi e in aumento. Il riscaldamento è accelerato negli ultimi decenni. Ogni frazione di grado conta. Le concentrazioni di gas serra sono a livelli record. I disastri meteorologici e climatici estremi stanno aumentando di frequenza e intensità. Ecco perché la conferenza sul clima delle Nazioni Unite di quest’anno a Glasgow è così importante”. La conferenza sul clima COP26 è in programma a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre.
La crisi climatica pone enormi rischi finanziari ai gestori degli investimenti, ai proprietari di asset e alle imprese. “Questi rischi dovrebbero essere misurati, divulgati e mitigati. Guterres chiede ai leader aziendali di sostenere un prezzo minimo internazionale del carbonio e allineare i loro portafogli con l’accordo di Parigi. “Il settore pubblico e privato devono lavorare insieme per garantire una trasformazione giusta e rapida verso un’economia globale Net Zero”.
Entro 2030 capacità solare ed eolica va quadruplicata
Il rapporto sul clima indica che entro il 2030, la capacità solare ed eolica deve essere quadruplicata e gli investimenti nelle energie rinnovabili dovrebbero triplicare per mantenere una traiettoria netta zero entro la metà del secolo. “Abbiamo bisogno di un’azione immediata sull’energia. Senza profondi tagli all’inquinamento da carbonio ora, l’obiettivo di 1,5 gradi cadrà rapidamente fuori portata. Questo rapporto deve suonare una campana a morto per carbone e combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta. Non ci devono essere nuove centrali a carbone costruite dopo il 2021. I paesi dell’OCSE devono eliminare gradualmente il carbone esistente entro il 2030, con tutti gli altri a seguire entro il 2040. I paesi dovrebbero anche porre fine a tutte le nuove esplorazioni e produzioni di combustibili fossili e trasferire i sussidi ai combustibili fossili in energie rinnovabili”, sono le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres.