Incontro Barroso-Katainen: attività lobby per conto di Goldman Sachs? A Bruxelles esplode il caso
A Bruxelles esplode il caso Barroso-Katainen, dopo l’incontro dei due in un hotel della città.
Il fatto che Jose Manuel Barroso, numero uno della Commissione europea nel periodo 2004-2014 fosse diventato presidente esecutivo di Goldman Sachs International aveva già scatenato diverse polemiche, anche se erano trascorsi 18 mesi da quando l’incarico presso la Ue era stato lasciato.
D’altronde, Goldman Sachs aveva avuto un ruolo determinante nella crisi dei debiti sovrani che aveva portato l’Eurozona quasi al collasso, facendo paventare la fine imminente dell’euro stesso.
Barroso si era trasferito nella divisione londinese di Goldman Sachs proprio dopo il referendum sulla Brexit del 23 giugno del 2016.
La nuova posizione dell’ex funzionario Ue in una delle banche d’affari più potenti al mondo alimentò perplessità al punto tale che la Commissione europea decise di lanciare anche una Commissione etica ad hoc per valutare il rischio di una presunta violazione da parte di Barroso delle regole di Bruxelles.
La Commissione stabilì che nessuna regola era stata infranta, arrivando alla conclusione che non sussistevano prove che dimostrassero una eventuale “violazione del dovere di integrità e discrezione”, e accettò le rassicurazioni di Barroso, che disse che non avrebbe mai fatto attività di lobby per conto dei clienti di Goldman Sachs.
Ora Barroso – che è stato anche primo ministro del Portogallo, dal 2002 al 2004 – è di nuovo nel mirino delle polemiche, arrivate soprattutto dal mondo delle ong, per l’incontro misterioso che ha avuto con il vice presidente della Commissione europea Jyrki Katainen.
Di cosa hanno parlato i due? Katainen ha cercato subito di sedare l’ondata di critiche e, in un’intervista rilasciata all’EU Observer, ha così spiegato la natura dell’incontro:
“Siamo amici. Ci conosciamo da anni. E incontro sempre gli amici a prescindere da chi siano”.
Il caso è scoppiato dopo la pubblicazione di una lettera in cui lo stesso vice presidente della Commissione Ue ha confermato che l’incontro con Barroso è avvenuto.
In particolare, ha detto nel corso dell’intervista l’ex premier della Finlandia:
“Ai tempi in cui (Barroso) era presidente della Commissione (europea), io ero primo ministro. Fu così che diventammo amici”.
Le loro strade si divisero, ma Katainen ha spiegato che da tempo aveva intenzione di chiamare Barroso, per incontrarlo la volta successiva in cui si fosse trovato a Bruxelles.
“E in un certo senso lui mi lesse nel pensiero, chiamandomi o inviandomi un messaggio. ‘Sei a Bruxelles? – mi disse – Prendiamoci un caffè’. E io proposi: “Andiamo a bere una birra”.
L’incontro avvenne il 25 ottobre dello scorso anno, in un hotel vicino al palazzo Berlaymont della Commissione.
Katainen ha ricordato come fosse stato soprattutto lui a parlare, in quell’occasione. “Se c’è stato qualcuno che ha fatto lobby, quello sono stato io. Gli ho parlato della nostra agenda ambiziosa sul commercio e la difesa“.
“Quel che so è che (Barroso) viaggia in tutto il mondo, e ritiene che il fatto che l’Europa si sia rimessa in moto è una cosa positiva. Abbiamo parlato anche di questo, oltre che di “questioni personali, come di politica e vita”.
Di conseguenza, “pensare che stesse tentando di fare lobby con me è una percezione totalmente errata. Non ha fatto nulla di tutto questo. E io non sono neanche in una posizione che possa in qualche modo interessare a Goldman Sachs”. (sebbene, dice a questo punto l’EUObserver, il fatto di essere uno dei vicepresidenti della Commissione europea rende Katainen fin troppo modesto nelle sue dichiarazioni).
“Dovete cercare di capire, siamo amici. Non ha fatto lobby con me. Non abbiamo detto neanche una parola sulla banca”.
A difendere la natura “a titolo personale” dell’incontro è la stessa Goldman Sachs, che ha sottolineato che Barroso “si è rifiutato fin dall’inizio di rappresentare la banca in qualsiasi tipo di interazione con i funzionari dell’Unione europea”. E che l’incontro è avvenuto a titolo personale.