Incubo da 1984 di Orwell. In Cina il Grande Fratello che scheda i debitori è una APP
Evidentemente essere debitori non è un peccato, una vergogna, solo per i tedeschi. Anche la Cina non sta scherzando nel fare leva sull’onta del debito. Al punto che, stando a quanto riporta il China Daily, nella provincia di Hebei del nord della Cina la Corte ha lanciato una APP su WeChat che identifica “i debitori fannulloni”, così come sono stati bollati.
Si tratta proprio di una mappa ad hoc, nello specifico di un programma che permette agli utenti di capire se, nel raggio di 500 metri, circola un debitore incallito: una APP da Grande Fratello alla George Orwell, insomma, visto che con questa mappa i cittadini potranno accedere in tempo reale con i loro smartphone alle informazioni del ‘peccatore’, e avvisare così le autorità competenti.
Il provvedimento, ha commentato il portavoce dell’Alta Corte di Hebei, fa parte “delle nostre misure, volte a garantire il rispetto delle leggi e a creare un contesto che sia socialmente credibile“.
Di seguito, lo screenshot dell’APP:
Non è certo il primo tentativo cinese di schedare i suoi cittadini.
Basti pensare a un rapporto diramato lo scorso novembre, secondo cui Pechino sarebbe pronta a sfoderare un piano finalizzato a controllare i cittadini attraverso un sistema di “punteggio sociale”, che individua e successivamente punisce chi adotta semplicemente un comportamento considerato non appropriato.
Hangzhou, capitale della provincia cinese di Zhejiang, è già un esempio calzante di questo approccio degno del libro 1984 di George Orwell, in cui il Big Brother dello stato totalitario di Oceania, esercita un potere assoluto sui cittadini, sorvegliati 24 ore su 24.
Hangzhou è infatti la città che ha lanciato all’inizio di quest’anno un sistema di crediti sociali, che premia quei comportamenti ‘a favore della società’ come le donazioni di sangue, volontariati, semplicemente anche stili di vita considerati sani, punendo invece chi non rispetta le norme sul traffico, chi fuma e beve e.. questa è la cosa più inquietante…chi parla male del governo“.
Sulla base di queste informazioni, le autorità cinesi hanno bloccato più di 11 milioni di voli e quattro milioni di treni ad alta velocità per la presenza di passeggeri con bassi crediti.
Il piano di Pechino non si ferma qui: altro obiettivo, è quello di consentire a diverse agenzie di collegare i loro database, al fine di disporre di un quadro più dettagliato di tutte le interazioni che ogni singolo cittadino crea nelle piattaforme social e di finanza.
Già lo scorso marzo si era parlato del sistema avanzato di riconognizione facciale, lanciato in più di 16 province cinesi, battezzato da alcuni critici “SkyNet”.
Il People’s Daily lo aveva descritto così:
“Il sistema è capace di riconoscere 40 espressioni facciali, a prescindere dalle angolature e luci divese, con una accuratezza del 99,8%. Può scannerizzare volti e metterli a confronto con un database di criminali sospetti alla velocità di tre miliardi di volte al secondo, il che signifca che tutti i cittadini cinesi possono essere monitorati entro l’arco di un solo secondo”.
In questo stato di polizia che evoca i sistemi di controllo più feroci lanciati da diversi regimi totalitari del passato – comunismo cinese in primis – si può dire che il debito, anche qui, così come in Germania, è visto ormai come peccato. (tanto che in tedesco la parola ““schuld”, debito, significa anche “colpa”).