Investire sulle azioni nei periodi di alta inflazione: Barclays, CRH e Volkswagen tra i top pick
L’inflazione è uno dei temi più dibattuti di questo momento dall’industria finanziaria, specie perché si teme possa rivelarsi più persistente e sostenuta del previsto. Anche in questo tipo di scenario, è possibile cogliere delle opportunità estremamente interessanti sul mercato azionario. In tale contesto Barclays, CRH e Volkswagen sono i titoli top pick, secondo quanto emerge dalla ricerca realizzata da Credit Suisse.
Il campione analizzato
Per individuare i segmenti azionari con la migliore performance in contesti di aumento dell’inflazione, Credit Suisse ha effettuato un’analisi di sensibilità. Il report ha evidenziato che i mercati e i settori azionari con la maggiore sensibilità alle previsioni inflazionistiche in aumento sono energia, finanziari, materiali, Eurozona, small cap e value. Di fatti, i settori esposti alle materie prime come energia e materiali generalmente beneficiano di un rincaro dei prezzi nei periodi di inflazione elevata, mentre i finanziari dovrebbero beneficiare di un aumento dei rendimenti dal momento che i margini di profitto migliorano all’aumentare dei tassi di interesse. Da una prospettiva di stili, value e small cap traggono vantaggio da un contesto inflazionistico/di rendimenti al rialzo, essendo più legati all’attività economica e avendo una duration relativamente più breve rispetto alle aziende in crescita, per le quali si prevedono ingenti cash flow in futuro, che è necessario mettere in conto.
Inoltre, il report ha analizzato anche la performance a livello di comparto per individuare i beneficiari di un’inflazione più elevata e rendimenti in aumento. Una combinazione della correlazione dei gruppi industriali all’aumento dell’inflazione e dei rendimenti indica che i gruppi industriali meglio posizionati in tale contesto di mercato sono i seguenti: energia, beni strumentali, assicurazioni, materiali da costruzione, auto e componenti, finanziari diversificati e banche. Una sorta di riconferma, dato che i comparti dei materiali, i settori dell’energia e dei finanziari emergono come top performer in questo regime.
Il posizionamento di Barclays
Apprezzabili le forti posizioni di Barclays nel retail e corporate banking britannici, nelle carte di credito UK (quota di mercato di circa il 27%) e nelle carte di credito USA. La divisione Corporate e Investment Bank (CIB) rappresenta il 60% del capitale del gruppo, l’ambito in cui Barclays mira a guadagnare quote di mercato facendo leva sull’uscita e sulla ristrutturazione di alcuni operatori europei negli ultimi anni, e dunque dovrebbe rivelarsi difficoltosa. Ciò, a sua volta, dovrebbe guidare i rendimenti del gruppo e il management è fiducioso in un aumento dei ricavi CIB rispetto alle aspettative in ragione di una migliore performance rispetto ai peer nel primo semestre 2021. Il management prevede un miglioramento “significativo” del rendimento del patrimonio netto tangibile (ROTE) per l’esercizio 2021 e l’onere di svalutazione dovrebbe essere “sostanzialmente” inferiore a quello del 2020.
La spinta di CRH
Geograficamente, CRH opera principalmente in due regioni: Americhe ed Europa, dove è ben posizionata per beneficiare della solida crescita di volumi e prezzi, risultando inoltre meno esposta ai volatili mercati emergenti. La sua esposizione diversificata alle infrastrutture dovrebbe aiutarla a beneficiare dei pacchetti di stimoli economici, con un’enfasi sugli investimenti in infrastrutture. Non solo, CRH punta a un miglioramento del margine EBITDA di 300 pb per il 2021, il 70% del quale dovrebbe essere guidato da misure di auto-aiuto, invece che dalla crescita nel mercato sottostante, raggiungibile, a nostro parere, alla luce del track record dell’azienda.
La crescita di Volkswagen
Per il breve termine, mentre la produzione di auto è influenzata dalla carenza di chip dei semiconduttori, il settore sta beneficiando di migliori prezzi e mix in ragione del basso livello delle scorte, che guidano i margini al rialzo. Il settore storicamente si è correlato positivamente con un’inflazione al rialzo, più probabile questa volta in virtù di un migliore contesto di prezzo per l’industria. Per il lungo termine,nell’ambito dei veicoli elettrici Volkswagen presenta una delle strategie più ambiziose e olistiche tra i tradizionali produttori di apparecchiature originali (OEM), investendo in piattaforme dedicate, software, batterie e tecnologie autonome, generando al contempo una crescita redditizia.
Un 2021 col segno più
In conclusione, il futuro nel breve periodo sembra confermare il trend positivo per i mercati e le opportunità sui titoli come abbiamo visto non amncano. La stagione degli utili del terzo trimestre è partita alla grande, con le banche statunitensi che hanno registrato solidi risultati superando le stime la scorsa settimana. Tutti gli indicatori lasciano pensare che ci saranno risultati positivi da gran parte dei settori e delle regioni, a conferma della solida crescita degli utili di quest’anno.