JP Morgan, AD Dimon: chiamiamole per quello che sono, assemblee azionisti completo spreco di tempo
“Chiamiamoli con il loro nome: le assemblee degli azionisti sono un totale spreco di tempo”. Questa frase, riporta il Financial Times, è stata proferita ieri, in occasione dell’Investor Day annuale, da Jamie Dimon, presidente e amministratore delegato di JP Morgan, nove mesi dopo l’assemblea annuale degli azionisti in cui Dimon era stato contestato.
Ora, la frase proferita dal banchiere a capo del gigante americano, senza ombra di dubbio, solleverà diverse polemiche: d’altronde, le assemblee degli azionisti sono l’unica opportunità per gli investitori retail di esprimere le loro opinioni direttamente ai top manager delle aziende.
In generale tali incontri, spiega tuttavia il quotidiano britannico, si sono fatti sempre più tesi, soprattutto per i banchieri, attaccati in quanto esponenti del mondo dell’alta finanza e destinatari di paghe astronomiche: basti pensare che Jamie Dimon ha ricevuto nel 2017 una paga di ben 28 milioni di dollari.
Nell’assemblea dello scorso maggio, a Wilmington, Delaware tra le altre cose, JP Morgan era stata accusata di finanziare di prigioni private e anche per la partecipazione dell’AD al Consiglio di consulenza di business creato da Donald Trump e poi smantellato.
Decine di dimostranti avevano manifestato contro la banca intonando canzoni e sbandierando slogan simili a quelli che erano stati utilizzati nel May Day del 1° maggio del 2017, quando a New York una folla aveva marciato da Bryan Park al quartiere generale di JP Morgan Chase di Manhattan, cercando di bloccarne l’ingresso. In quell’occasione, diversi erano stati gli arresti.
Al fine di smorzare la tensione, Dimon aveva cercato di fare dell’ironia, dicendo che i manifestanti stavano “iniziando a ferire i (suoi) sentimenti”.
Ma la battuta era stata gelata da un partecipante all’assemblea, che lo aveva prontamente ammonito, ricordandogli come guadagnasse più di 100 dollari solo per il fatto di aprire bocca.
A quel punto il dirigente aveva rilanciato: “Spero che ne valga la pena!”, ma era stato subito messo all’angolo dall’interlocutore, che aveva risposto: “Non è un argomento su cui scherzare”.
Ora, la frase proferita ieri sulla presunta inutilità delle assemblee annuali degli azionisti rischia di aumentare la tensione tra il mondo dei piccoli investitori e quello dei piani alti delle banche.
Prima di rispondere alle domande degli analisti, l’AD ha detto:
“Le assemblee degli azionisti ….sono diventate un competo spreco di tempo, chiamiamole per quelle che sono”. Queste riunioni, ha continuato, sono ormai “uno scherzo..dirottato da persone che hanno solo interessi politici e nessun interesse legato sulle future condizioni di salute della banca”.
Dimon ha confermato poi l’impegno alla responsabilità sociale di JP Morgan, facendo notare che il gigante americano ha sostenuto diversi progetti, a partire dal risanamento di Detroit fino alla costruzione di case a prezzi accessibili.