JP Morgan condannata a pagare più di $4 miliardi a vedova dirigente American Airlines
Un tribunale di Dallas ha ordinato a JP Morgan di pagare più di $4 miliardi in risarcimento danni, per aver gestito male gli asset di un ex dirigente di American Airlines. Il colosso bancario era stato scelto dalla famiglia di Max Hopper in qualità di amministratore dei beni a seguito della morte dell’uomo, Max Hopper, avvenuta nel 2010.
Hopper aveva lasciato asset per un valore superiore ai $19 milioni, senza esprimere le sue ultime volontà e fare testamento.
La causa è stata vinta dalla moglie Jo Hopper e dai figli, dopo che la giuria ha rilevato i reati di frode, violazione del dovere fiduciario e violazione di un accordo sulle commissioni. La banca avrebbe anche ignorato le richieste presentate dalla vedova Hopper di vendere alcuni titoli azionari:
“La banca numero uno di questa nazione mi ha trattata in modo orribile, e questo verdetto fa sì che altre persone vengano protette da tutte quelle banche che pensano di essere troppo potenti per rischiare di essere giudicate responsabili del loro operato”, ha scritto Jo in un comunicato.
JP Morgan ha tuttavia ribattuto di ritenere che la sentenza sarà ribaltata in appello.
In realtà, dal verdetto della corte – stando a quanto riporta Bloomberg – emerge che il risarcimento danni a carico del colosso bancario è di $8 miliardi. Tuttavia è stato lo stesso avvocato di Jo Hopper, Alan Loewinsohn, a dichiarare in un’intervista che è possibile che alcuni risarcimenti siano stati duplicati, nel rilevare i danni. Di conseguenza, a suo avviso il risarcimento totale dovrebbe essere compreso “tra i $4 e gli $8 miliardi”.
Se anche venisse confermato nella parte bassa del range, l’ammontare del risarcimento azzerebbe quasi due/terzi dei $6,6 miliardi di utili che JP Morgan ha incassato a livello globale, nel corso del secondo trimestre dell’anno.
Si tratterebbe inoltre di una delle sanzioni più alte mai comminate contro JP Morgan. La banca fu costretta a versare $2,6 miliardi nel 2014, con l’accusa di non essere riuscita a fermare lo schema Ponzi di Bernard Madoff; ancora prima, aveva patteggiato con le autorità federali nella causa che l’aveva vista accusata di responsabilità nella gestione dei bond subprime che scatenarono la crisi finanziaria: e, in quell’occasione, pagò $13 miliardi.
JP Morgan ha un valore di mercato di $330 miliardi circa.
“Invece di raccogliere e spartire gli asset della proprietà in modo indipendente e imparziale – si legge nel comunicato dei legali della famiglia Hopper – la banca ha impiegato anni per distribuire gli interessi di base legati alle collezioni d’arte, all’arredamento dell’abitazione, ai gioielli e, in particolare, alle collezioni di 6.700 mazze da golf e di 900 bottiglie di vino. Alcuni guadagni legati agli asset non sono stati distribuiti per più di cinque anni”.
Detto questo, stando a quanto spiega un articolo di Bloomberg, è improbabile che JP Morgan venga davvero costretta a versare la cifra di $4 miliardi: questo, perchè la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che il valore delle sanzioni non può essere sproporzionato al valore reale dei danni. Ed è stata la stessa giuria a concludere che l’ammontare dei danni è inferiore ai $5 milioni. Tant’è che il titolo JP Morgan si allinea al trend odierno dei titoli finanziari, e sale di oltre un punto percentuale, a $94,90.