Lagarde dovrà stoppare i falchi Bce, nuovi tagli rimandati al 2020
Ufficialmente archiviato il mandato di Mario Draghi, alla guida dalla Bce arriva Christine Lagarde. Cosa farà l’ex presidente dell’Fmi a Francoforte? A fare previsioni è Barclays secondo cui prima di intraprendere qualsiasi azione, il nuovo numero uno della Banca Centrale europea si adopererà per costruire nuovo consenso in merito all’attuazione della sua politica monetaria.
L’ampio pacchetto di misure che a settembre il presidente uscente Draghi ha consegnato alla Lagarde ha dato a quest’ultima un po’ di respiro. Non avendo alcuna urgenza di agire sulla politica a breve termine, e considerano le evidenti divisioni all’interno del Consiglio direttivo, secondo gli analisti Lagarde si asterrà dall’adottare misure politiche a breve, piuttosto, continuano, c’è da aspettarsi che il presidente della Bce spenda tempo ed energie a costruire un consenso attorno alla sua politica tra i membri del consiglio direttivo. Entro giugno, continuano gli esperti, “crediamo che il presidente Lagarde si sentirà a suo agio e spingerà per ulteriori tagli se gli sviluppi economici li rendano necessari”. Secondo gli analisti quindi alla fine, gli sviluppi economici costringeranno a qualche azione, attendendosi ora un solo taglio del tasso di interesse sui depositi di 10 punti base a giugno 2020 contro i due tagli stimati in precedenza, a dicembre 2019 e marzo 2020.
Gli analisti di Barclays inoltre ritengono che le prospettive di inflazione di fondo per il 2021 rimangono ottimistiche e saranno probabilmente corrette al ribasso nel primo semestre del 2011. Riteniamo pertanto- concludono – che l’obiettivo del 2% di inflazione non sia stato allentato a seguito della revisione della strategia della BCE e l’anno prossimo la BCE sarà costretta ad adottare ulteriori misure, anche se forse meno aggressive di quanto previsto in precedenza.