Finanza Notizie Mondo M&A esplode con due maxi deal nel pharma e tech: protagoniste Gilead-Immunomedics e Nvidia-Arm  

M&A esplode con due maxi deal nel pharma e tech: protagoniste Gilead-Immunomedics e Nvidia-Arm  

14 Settembre 2020 09:54

I segnali di ripresa nel mercato delle fusioni e acquisizioni (merger and acquisition, solitamente conosciuto con l’acronimo M&A) si sono materializzati e con forza. Sono due le maxi operazioni, segnalate a distanza di poco tempo l’una dall’altra, che segnano la ripartenza dell’M&A su scala globale: si tratta dell’operazione Gilead Sciences-Immunomedics e quella che vede protagoniste Nvidia e i giapponesi di SoftBank Group e Arm.

Due maxi deal: pharma e tech

L’M&A resta così uno dei temi principali in avvio di settimana. Nel mondo farmaceutico in primo piano Gilead Sciences che è pronta per acquisire il produttore di farmaci antitumorali Immunomedics per una cifra pari a 21 miliardi di dollari. Nel dettaglio, Gilead Sciences ha annunciato di avere raggiunto un accordo definitivo in base al quale acquisirà Immunomedics per 88 dollari per azione in contanti. Si tratta di un premio del 108% rispetto al prezzo di chiusura di Immunomedics a Wall Street dello scorso 11 settembre. La transazione, che valuta Immunomedics a circa 21 miliardi, è stata approvata all’unanimità sia dal consiglio di amministrazione di Gilead che da quello di Immunomedics. Il closing è atteso durante il quarto trimestre 2020. “Questa acquisizione rappresenta un progresso significativo nel lavoro di Gilead per costruire un portafoglio oncologico forte e diversificato“, commenta Daniel O’Day, ceo di Gilead Sciences.

Se si sposta l’attenzione sul mondo tecnologico, la statunitense Nvidia e i giapponesi di SoftBank Group hanno annunciato di avere raggiunto un accordo definitivo in base al quale il gruppo californiano rileverà dal gruppo guidato da Masayoshi Son la britannica Arm in un deal valutato circa 40 miliardi di dollari. In base ai termini dell’operazione, che già è stata approvata dai consigli di amministrazione dei due colossi, Nvidia pagherà a SoftBank un totale di 21,5 miliardi in azioni e 12 miliardi in contanti. La combinazione mira a creare la prima società di computing leader nel settore dell’intelligenza artificiale. La giapponese SoftBank aveva acquisito Arm Holdings nel 2016 con un’operazione da 32 miliardi di dollari.
Gli analisti di Equita si soffermano sull’operazione e ricordano che Arm ha chiuso il 2019 con ricavi per 2 miliardi di dollari legati a royalties per proprietà intellettuale (IP) necessaria alla produzione di semiconduttori utilizzati principalmente nel settore wireless (90% market share), data center,
automotive. “Il multiplo pagato è particolarmente alto e si spiega a nostro avviso con il particolare business model di Arm che per definizione ha un gross margin molto alto in quanto non vende prodotti ma IP“, commentano gli esperti della sim milanese secondo i quali “il deal potrebbe incontrare degli ostacoli regolamentari in quanto sarà a nostro avviso difficile che la Cina approverà un rafforzamento di una azienda americana in un settore chiave della attuale guerra commerciale”.

Il trend recente e le prospettive

Dopo il trend negativo registrato nei primi sei mesi dell’anno, con le aziende che hanno dovuto far fronte e con rapidità alla pandemia rivedendo le proprie priorità di business e attrezzandosi per garantire continuità. In un recente report BDO, organizzazione internazionale di consulenza e revisione aziendale, metteva in evidenza come le operazioni di M&A nel mid-market a livello globale sono crollate del 30% nel primo trimestre del 2020 e hanno subito un ulteriore calo del 23% in questo secondo quarter.

Sebbene, infatti, alcuni settori abbiano fatto registrare performance finanziare in linea con il periodo pre-Covid, se non addirittura migliori, come il Food, l’e-commerce e l’IT, le attività di M&A nel secondo trimestre 2020 a livello globale sono diminuite mediamente del circa 40%-50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dalla ricerca emerge che il comparto maggiormente colpito, in quanto più legato alla mobilità delle persone, è stato quello del Leisure, con un calo del 70%.
Sempre in termini di M&A, i settori dei Business services, dell’Energy e quello Industrials & Chemicals hanno ridotto le proprie operazioni del 50%, mentre Farmaceutica, Medico e Biotech sono i comparti in cui l’impatto è stato minore. Tuttavia, quello che emerge dall’ultimo report BDO Horizons è che, superata la fase di “resilienza” ed entrate in quella che viene definita della “nuova normalità”, le aziende che presentano una certa solidità finanziaria torneranno a inserire le operazioni di M&A nella propria agenda. Segnali incoraggianti di una ripresa in questo senso nel secondo quarter arrivano dalla Cina e, in generale dall’Asia, area geografica ad essere colpita per prima e, dunque, prima a entrare nella “fase post”.