Mercati: per Credit Suisse è il ‘momento della prudenza’. Tra i settori preferiti IT e sanità
“Il momento della prudenza”. È stato intitolato così il ‘monthly report” a cura di Michael Strobaek, global chief investment officer di Credit Suisse e di Burkhard Varnholt, chief investment officer – Swiss Universal Bank, nel quale viene tracciata anche la strategia d’investimento globale della banca svizzera.
Si parte dall’analisi dei mercati azionari delle ultime settimane, durante le quali si è assistito a un forte rimbalzo sui mercati azionari, grazie al miglioramento del sentiment degli investitori rispetto a livelli depressi. Questo rimbalzo ha portato l’S&P 500, ad esempio, a salire di circa il 15% dai minimi di metà giugno. Gli analisti di Credit Suisse hanno poi precisato di avere mantenuto il sovrappeso tattico nelle azioni, “in quanto gli indicatori tattici contrarian suggerivano ancora un rialzo rispetto ai livelli depressi”. Il recente rally ha ridotto tale potenziale al rialzo e temono che il sentiment sui mercati possa essere diventato troppo fiducioso, dato che persistono numerosi rischi, sia di natura macroeconomica sia geopolitica.
Su cosa puntano gli analisti di Credit Suisse, ecco la loro view aggiornata
“Nella nostra ultima riunione dell’Investment Committee – dicono gli analisti – abbiamo quindi deciso di
spostare le allocazioni azionarie verso livelli strategici, ossia neutrali”. Anche se le azioni potrebbero
guadagnare ulteriormente nel breve periodo, gli esperti preferiscono essere prudenti in questo momento.
In particolare, gli esperti della banca d’affari svizzera continuano a individuare opportunità nelle obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti, in quanto sia le obbligazioni sovrane che quelle corporate offrono un interessante differenziale di rendimento.
Nell’ambito della loro allocazione azionaria, attualmente neutrale, gli analisti preferiscono i mercati azionari statunitense e cinese. Quello statunitense, a loro avviso, è sostenuto da un quadro degli utili relativamente solido, mentre la preferenza per la Cina è sospinta dalla politica fiscale e monetaria del Paese, che fornisce un sostegno. Mostrano invece una certa cautela sull’Eurozona, in quanto le prospettive economiche sono piuttosto negative e le aspettative sugli utili sono troppo ottimistiche. Gli esperti inoltre prevedono che le azioni spagnole (MSCI Spain) sottoperformeranno il benchmark dei mercati sviluppati (MSCI World) a causa del netto peggioramento delle prospettive macroeconomiche, dell’ampliamento degli spread periferici e
delle difficoltà in termini di interventi pubblici.
II e sanità, tra i preferiti a livello settoriale
A livello settoriale, Credit Suisse continua a prevedere una sovraperformance del comparto IT, grazie a utili eccellenti, stabilità dei margini, solida generazione di flussi di cassa e bassa leva finanziaria. Tra i settori difensivi, gli esperti preferiscono il comparto sanitario ai beni di consumo di base, in quanto il primo offre fondamentali migliori, come la valutazione e prevedono ora che l’MSCI World Materials sottoperformerà l’MSCI World. Il settore dei materiali è particolarmente vulnerabile all’attuale rallentamento della crescita globale e ai crescenti rischi di recessione.
Da Credit Suisse metto inoltre in luce come la dinamica degli utili del settore si stia indebolendo in modo significativo e si prevede che la crescita degli utili sarà addirittura negativa nel 2023. Inoltre, le indicazioni fornite dalle aziende sono state piuttosto scarse, lasciando presagire un contesto di domanda debole. Il rischio principale per il nostro giudizio prudente è rappresentato da uno stimolo della Cina più forte del previsto, che farebbe salire i prezzi dei metalli e all’ingrosso.