Mercati temono frenata crescita globale, Pil Germania delude. Per petrolio peggior calo dal 2015
Mercati in modalità risk-off oggi sui mercati dopo che ieri il petrolio ha segnato un tracollo del 7% scendendo ai minimi annui. L’oro nero continua a pagare il perentorio tweet di Donald Trump che invita L’Opec a non tagliare la produzione; inoltre ieri l’outlook Opec ha evidenziato che la domanda per il petrolio sta calando più rapidamente del previsto (tagliate le stime per il 2018 e il 2019). “Nel breve l’attenzione si focalizzerà sui dati delle scorte private USA, sul report mensile dell’IEA (entrambi oggi) e sulle scorte USA ufficiali pubblicate dal Dipartimento dell’Energia USA (domani)”, rimarca oggi MPS Capital Services.
Ieri è stato il peggior calo giornaliero degli ultimi 3 anni e prezzi in discesa per la 12esima sessione consecutiva.
A pesare sui mercati in generale sono i timori sulla crescita globale dopo alcune indicazioni contrastanti giunte dalla Cina e le incertezze legate al processo Brexit. Oggi intanto riscontri deludenti dalla Germania con PIL giù dello 0,2% t/t rispetto al -0,1% atteso.
Oggi si segnalano forti vendite oggi a Piazza Affari all’indomani della risposta dell’Italia all’Ue con la conferma del target di deficit al 2,4% per il 2019 e anche delle stime di crescita a +1,5%. L’indice Ftse Mib cede l’1,8% a 18.879 punti. Il governo italiano ha confermato l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, con il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 che sarà considerato un limite invalicabile.
Lo spread risulta in deciso allargamento in area 315 punti base con rendimento del BTP decennale al 3,54%.
Sull’azionario soffrono soprattutto i titoli oil con cali superiori al 3% per Saipem, Tenaris ed Eni in seguito al crollo del 7% delle quotazioni del petrolio nella giornata di ieri.
Tra i peggiori anche alcuni titoli finanziari: -4,1% per Poste Italiane, oltre -2% per Intesa Sanpaolo e Banco BPM.
Infine Mediaset è in fondo al listino milanese con un calo di quasi il 7% dopo la diffusione dei conti trimestrali che hanno deluso le attese. L’utile a 9 mesi è sceso a 27 milioni.