Mercati, tra crescita e assestamenti post-riaperture è il momento della cautela
La parola d’ordine in questa fase è cautela. Il possibile rallentamento degli Usa, l’accelerata di altre aree tra cui quella europea, l’inflazione in salita e il recupero dei livelli pre-Covid per l’economia che offre occasioni importanti nell’azionario a breve e medio termine. Sono tanti i temi caldi per gli investitori, presi in analisi nel dettaglio dall’outlook di Kairos, che possono servire per cogliere spunti utili sulle scelte di asset allocation in questo particolare momento dei mercati finanziari.
L’autunno movimentato
Dopo un’estate piuttosto tranquilla, sembra ragionevole pensare che avremo un autunno più movimentato con diverse tematiche importanti non solo dal punto di vista tecnico e che saranno in grado di influenzare il comportamento degli investitori. Innanzitutto nei prossimi mesi si potrebbe assistere ad un rallentamento della sovraperformance del mercato americano con altre aree geografiche che possono emergere, ed in particolare riteniamo che l’Europa abbia ancora la capacità di fare bene. Un altro tema è l’inflazione, perché la spinta al rialzo dei prezzi è troppo alta al momento per non considerarla nelle scelte di investimento. Nel medio termine, con il normalizzarsi della variabile Covid, le preoccupazioni per il rallentamento economico possono dissiparsi, portando il settore legato alle riaperture a potere finalmente recuperare i livelli persi nel 2020.
L’accelerata di fine anno
L’inflazione dovrebbe nei prossimi mesi iniziare il suo cammino discendente. La discesa sarà però irregolare. Alcuni comparti che hanno fatto registrare rilevanti aumenti dei prezzi, come l’auto, avranno un andamento decisamente più calmo. Altri focolai, tuttavia, non hanno ancora manifestato la loro virulenza, come è evidente dall’aumento dei prezzi degli affitti in America, sotto gli occhi di tutti ma ancora non entrato nelle statistiche ufficiali. Se l’inflazione scenderà e se i rendimenti obbligazionari non si allontaneranno molto dai livelli attuali, la conseguenza sarà un aumento dei rendimenti reali, che rimarranno negativi, ma meno di oggi. Tutto questo è fisiologico e non deve preoccupare.
Il punto sui bond
Quanto alla politica monetaria, dicembre appare oggi il mese più probabile per l’inizio del tapering, la graduale diminuzione degli acquisti di titoli attraverso creazione di base monetaria da parte della Federal Reserve. Gli acquisti cesseranno completamente verso la metà del prossimo anno. I dettagli verranno annunciati in novembre e verrà ribadito che il programma potrà essere rallentato o sospeso in caso di indebolimento. Anche la BCE potrebbe seguire la strada intrapresa dalla FED: in questo contesto, per quanto riguarda l’obbligazionario, ci vuole cautela su tutti gli strumenti tradizionali, con un sottopeso strutturale sulla duration, mentre nell’universo dei governativi restano preferibili i titoli inflation-linked. Overweight, invece, su tutto il mondo corporate spread, anche se le valutazioni iniziano ad essere molto piene e gli spazi di apprezzamento più limitati. Su questo comparto, la valutazione è cautamente ottimistica, soprattutto sui segmenti high yield, convertibili e subordinati finanziari.
La certezza green
Gli investimenti sostenibili acquisiscono vigore, diventando ormai una vera e propria certezza, specie nel Vecchio Continente. Più dell’80% delle masse rimane gestito in Europa, anche se Stati Uniti e resto del mondo stanno crescendo velocemente cercando di recuperare il gap. Si può presumere, quindi, che la crescita di attivi dei fondi sostenibili continui anche nei prossimi trimestri/anni e che investire responsabilmente diventi sempre più una prassi consolidata a livello globale.
Le chance dell’azionario
In questo particolare momento storico, l’azionario europeo si conferma un’asset class attraente, grazie a tre principali fattori: la crescita economica, i tassi e il virus. Nel breve periodo, il rapporto tra rischio e potenziale rendimento rimane più bilanciato. Valutazione positiva anche sull’Italia, che potrebbe continuare a crescere ed è un’opzione valida soprattutto per gli investimenti di medio e lungo periodo. A livello globale è lecito attendersi un fisiologico rallentamento della crescita economica, dopo il grande recupero a V del periodo precedente. Se a ciò si associa la risalita costante delle attese d’inflazione, si ottiene il ritratto perfetto della stagflazione. Tuttavia, gli effetti negativi derivanti dall’interruzione delle filiere di produzione globali dovrebbero gradualmente diminuire, così come il peggio della crescita dei prezzi dovrebbe essere alle spalle.