Mercato immobiliare: sempre più crepe a livello mondiale. Prezzi in caduta a Hong Kong e Sidney
Vancouver, Londra, Singapore, Hong Kong, Sidney: è qui, a livello mondiale, che da tempo hanno fatto la loro comparsa le prime crepe del mercato immobiliare, che hanno messo sull’attenti la comunità dei proprietari di immobili e di investitori potenziali e non.
Tra le prime tessere del domino a cadere si mette in evidenza soprattutto il mercato di Hong Kong, dove i prezzi delle case sono scesi per tredici settimane consecutive dallo scorso agosto, soffrendo la fase ribassista più duratura dal crash finanziario del 2008, come certificano i dati diffusi da Centaline Property Agency.
L’effetto è che proprietari e investitori sono sempre più cauti, in un contesto che non depone certo a favore del mercato del mattone, se si considera il balzo dei costi di finanziamento, l’imminente imposizione della tassa sugli spazi vacanti e, ovviamente, la guerra commerciale che ha fatto deragliare la crescita economica della Cina continentale.
“Il cambiamento di attitudine può essere spiegato dal rallentamento dell’economia cinese – ha commentato a Bloomberg Henry Mok, senior director dei mercati dei capitali presso JLL – Mettetici la guerra commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti, l’intervento del governo volto a limitare i flussi in uscita dei capitali, che a sua volta ha reso più difficile per i costruttori investire all’estero”, e il risultato è che dallo scorso agosto i prezzi delle abitazioni sono scivolati a Hong Kong dell’8%.
Le cose non stanno andando bene neanche a Singapore, considerata tra le città più costose in cui vivere: qui i prezzi delle case, nei tre mesi terminati a dicembre, hanno accusato la prima flessione in sei trimestri che, stando a quanto riporta Bloomberg, ha visto protagonista soprattutto il calo delle quotazioni delle abitazioni di lusso.
Il rallentamento è stato provocato da alcune politiche adottate dal governo per far fronte a prezzi di mercato considerati troppo elevati, ormai da bolla. Tuttavia, è possibile che gli interventi si siano rivelati eccessivi, visto che hanno immediatamente fermato una ripresa dei prezzi che era in realtà appena iniziata, visto che alla fine è durata appena cinque trimestri, il periodo di tempo più breve da quando i dati sul mercato sono disponibili.
Che dire poi del mercato immobiliare di Sidney, sulla scia delle condizioni più rigide stabilite nell’erogazione dei prestiti? Qui i prezzi degli immobili hanno sofferto il crollo più potente dalla fine degli anni ’80, un fattore che, tuttavia, sta alimentando il ritorno degli acquirenti.
In media, i prezzi delle case di Sidney sono calati dell’11,1% dal loro record nel 2017, stando al report recente di CoreLogic, più del tonfo del 9,6% che l’Australia sperimentò all’apice della sua ultima recessione. In tutta la nazione, le quotazioni degli immobili australiani sono scese del 4,8% nel 2017, riportando il trend più debole dal crash finanziario del 2008.