Merkel messa al muro da ultimatum Seehofer. Senza accordo Ue Berlino inizierà a respingere migranti
Per Holger Schmieding, responsabile economista di Berenberg Bank, la crisi che ha investito Angela Merkel è la peggiore che la cancelliera tedesca abbia mai sofferto in questi ultimi 13 anni. Il forte strappo che si è creato tra la leader e Horst Seehofer, ministro dell’Interno e capo del partito CSU, “gemello” dei cristiano democratici di Merkel, sarà difficile da ricucire.
La cancelliera è stata messa alle strette dal blocco dei conservatori della sua alleanza, con un ultimatum di due settimane. In questo arco temporale, Merkel dovrà rendere più severe le regole per gestire la crisi dei migranti.
In occasione del meeting che si è tenuto stamattina, gli esponenti del CSU di Seehofer hanno votato all’unanimità la proposta del loro leader: permettere a Merkel di siglare una intesa europea sui migranti entro il summit dell’Unione europea, in calendario il 28 e 29 giugno.
In caso di mancato accordo, Seehofer prenderà praticamente il controllo della situazione, ordinando alla polizia che pattuglia i confini di rimandare indietro i migranti. Lui stesso ha reso noto che Berlino inizierà a respingere i migranti dal’1° luglio in assenza di un accordo con i partner europei.
Gli attriti tra i due partiti gemelli CDU e CSU sono motivati, afferma la stampa tedesca, dalle imminenti elezioni di ottobre in Baviera.
Recente è l’attacco che il premier bavarese del CSU Markus Soder ha rivolto in un meeting a porte chiuse contro il partito di estrema destra Alternative for Germany (AfD), accusandolo di essere “non bavarese” e di “non avere assolutamente nulla a che fare con la Baviera”.
Il CSU teme di perdere consensi nel prossimo appuntamento elettorale, che si gioca tra l’altro in casa, e questo è un motivo in più per mostrare la linea dura, anche a causa del recente omicidio di una ragazza tedesca di 14 anni, che sarebbe avvenuto per mano di un richiedente asilo iracheno.
Questo, alla luce dell’asse “Roma-Berlino-Vienna” chiesto dal cancelliere austriaco negli ultimi giorni per combattere l’immigrazione clandestina in Europa, e mettere in sicurezza i confini. Un asse ben visto, ovviamente, dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, che potrebbe ridisegnare la mappatura geopolitica europea.
Anche l’Italia si prepara al summit cruciale Ue sull’immigrazione. In un’intervista a Il Giornale, il ministro dell’interno Matteo Salvini ripete che “la pacchia è finita davvero”.
“Marina militare e Guardia costiera continueranno a salvare vite come hanno fatto meritoriamente fino a oggi, ma poi ragionerò coi ministri Toninelli e Trenta, che ne hanno competenza e con i quali sto lavorando benissimo, sul fatto che è giusto salvare vite, però non sta scritto sulla Bibbia che dobbiamo essere gli unici a girare per tutto il Mediterraneo”.
“Ci sono i libici, i tunisini, i maltesi, i francesi, gli spagnoli, i greci, le navi della forza europea Themis e spererei ci fossero anche quelle della Nato e quindi sono orgoglioso di quello che hanno fatto i nostri uomini della Marina e della Guardia costiera, però -una volta fatta chiarezza sul ruolo delle Ong, anche noi dovremo essere più attenti e vicini al nostro territorio, per cui chiederò ai colleghi di tenere i nostri uomini e le nostre navi più vicini alle nostre coste”.
Dal canto suo il presidente della Camera, il cinquestelle Roberto Fico non ha risparmiato un forte rimprovero al premier ungherese Vitor Orban:
“Chi non vuole le quote deve avere le multe. Quindi, se Orban non vuole le quote deve essere multato”. Ancora, a margine di un convegno organizzato sul tema delle baby-gang a Napoli, Fico ha sottolineato la necessità di “ridiscutere il regolamento di Dublino, che è fondamentale”. Fico ribadisce: “rinegoziarei termini del regolamento “con la Francia e la Germania, mettendo fuori le posizioni estreme di Orban che non vuole le quote”.