Netflix: record di abbonati, ma cauta su prossimi mesi. Ecco come la pensa su concorrenza Disney
Per la stagione delle trimestrali arrivano le prime indicazioni da uno dei big dei FAANG (l’acronimo composto dalle iniziali di alcuni colossi tech Usa: Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google). Si tratta di Netflix, il gigante dello streaming, che ieri sera a mercati chiusi ha svelato al mercato i numeri dei primi mesi del 2019 che ‘regalano’ sorprese positive in termini di profitti, ricavi e abbonati, ma qualche delusione sul fronte delle prospettive.
Nuovi abbonati da record. Nel primo trimestre dell’anno sono stati pari a 9,6 milioni i nuovi iscritti, mostrando una crescita del 16%, raggiungendo un record trimestrale e superando le aspettative del mercato che si attendeva 8,06 milioni di nuovi abbonati. Passando al setaccio i numeri dei nuovi sottoscrittori nei soli States sono stati pari a 1,7 milioni in rallentamento rispetto ai quasi 2,3 milioni di un anno fa, mentre quelli internazionali sono stati pari a 7,86 milioni.
Quanto ai risultati finanziari, il big Usa dello streaming ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con utili di 344 milioni di dollari, ossia 76 centesimi per azione, in rialzo rispetto ai 290 milioni, ossia 64 centesimi, conseguiti di un anno fa. I ricavi sono saliti a quota 4,52 miliardi di dollari contro i 3,7 miliardi del primo trimestre nel 2018. Risultati che sono migliori delle attese: il consensus Bloomberg indica un utile per azione (Eps) di 58 centesimi e un fatturato di 4,5 miliardi.
Fin qui buone notizie da Netflix. Opache invece le previsioni per il trimestre in corso durante il quale la società si attende un utile per azione di 55 centesimi, in calo rispetto agli 85 centesimi di un anno fa e ben inferiore alle attese pari a 99 centesimi. Deludenti anche le indicazioni per i nuovi abbonati paganti attesi a quota 5 milioni contro i 5,3 milioni indicati dal mercato.
Spazio anche al tema concorrenza nella lettera ai soci, dopo l’avanzata di Disney che a partire dal prossimo 12 novembre lancerà negli Usa Disney+, piattaforma di streaming al costo competitivo di 6,99 dollari al mese (69,99 dollari all’anno) contro i 9 del colosso fondato da Reed Hastings.
“Tutte e due le aziende rappresentano brand di prima classe e siamo entusiasti di competere. I principali beneficiari saranno i creatori di contenuti e i consumatori che trarranno vantaggio dalla competizione fra molte aziende che puntano a fornire un’ottima esperienza video”, si legge nella nota di Netflix nella quale precisa che “questi nuovi ingressi non influenzeranno in maniera tangibile la nostra crescita”. Per Netflix “c’è una domanda vasta di film e serie e il gruppo soddisfa solo una porzione della domanda”.