Niente settimana lavorativa corta in Finlandia, i riscontri straordinari in Microsoft
Niente settimana lavorativa corta o giornata da sole 6 ore lavorative per la Finlandia. Dopo l’imperversare di rumor circa le intenzioni della giovane premier Sanna Marin, il governo ha tarpato ogni speranza di riforma delle regole del mercato del lavoro nel paese finnico.
“Nel programma del governo finlandese non si fa menzione della settimana di 4 giorni. La questione non è all’ordine del giorno del governo finlandese”. Il governo del paese nordico spegne le ultime notizie stampa che vedevano il primo ministro finlandese, Sanna Marin, al lavoro per introdurre nel Paese la settimana lavorativa corta di quattro giorni o una giornata lavorativa di sei ore.
Il governo via Twitter puntualizza che Marin Sanna aveva immaginato brevemente l’idea in una tavola rotonda lo scorso agosto mentre era ministro dei Trasporti e non vi sono state attività recenti sull’argomento. Sanna Marin è stata nominata primo ministro finlandese a dicembre (la più giovane pm di sempre al mondo con i suoi 34 anni, ndr).
I risultati dell’esperimento in Giappone
L’idea di tagliare drasticamente l’orario di lavoro fu esposta dalla Marin in occasione del 120° anniversario del Partito socialdemocratico. “Una settimana lavorativa di quattro giorni, una giornata lavorativa di sei ore, perché non potrebbe essere questo il passo successivo? Otto ore sono la verità finale?”, disse la Marin il 17 agosto. “Penso che le persone meritino più tempo con le loro famiglie, hobby, vita. Questo potrebbe essere il prossimo passo per noi nella vita lavorativa”.
Proprio nell’agosto dello scorso anno è andato in scena l’esperimento della settimana corta in una sede di una multinazionale quale Microsoft. I 2.300 dipendenti nipponici del gruppo hanno accolto con favore la novità (4 giorni lavorativi a settimana per l’intero mese di agosto) con produttività aumentata di quasi il 40% rispetto all’agosto 2018, pause durante il lavoro diminuite del 25% e consumo di elettricità sceso del 23%. Il 92% dei dipendenti ha mostrato gradimento per l’iniziativa.