Patrimoni, ricchezza globale oltre le incertezze: picco record a 530 trilioni di dollari nel 2021. Italia all’8° posto
La ricchezza globale ha osservato una crescita a doppia cifra l’anno scorso, un risultato mai registrato negli ultimi 20 anni e che ha fatto salire l’ammontare totale dei patrimoni al livello record di 530 trilioni di dollari. L’Italia si è collocata all’8° posto di questa speciale classifica mondiale. A spingere i valori verso il segno positivo nel 2021 è stata la forza dei mercati finanziari unita alla crescente domanda di asset reali. Un trend che dovrebbe confermarsi anche nei prossimi anni, al netto dei rischi di guerra e inflazione. Il quadro accurato sul comparto della gestione patrimoniale globale è emerso dalla 22esima edizione del report “Global Wealth 2022: Standing Still Is Not an Option” di Boston Consulting Group (BCG).
La ricerca dunque ha evidenziato che nonostante elementi geopolitici ed economici destabilizzanti come l’inflazione e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nei prossimi cinque anni si prevede la creazione di circa 80.000 miliardi di dollari di nuova ricchezza. La guerra in Ucraina determinerà il futuro del comparto, che ha davanti a sé due scenari: uno base e l’altro dovuto a eventuali effetti prolungati del conflitto.
Lo scenario base prevede un impatto sul PIL mondiale per il 2022 e il 2023, con un inizio di ripresa nel 2024. Stessa cosa succederà al mercato dei capitali, che tornerà ai livelli pre-guerra nel 2025. È prevista un’impennata dell’inflazione nel corso del 2022, che si appiattirà dal 2023. Infine, si prevede che le sanzioni rimarranno fino al 2025, quando anche i beni congelati saranno sbloccati. La riconnessione a SWIFT è prevista nel 2026, mentre rimarranno congelati gli asset delle banche centrali. Lo scenario dovuto ad effetti prolungati della guerra prevede, invece, un impatto più forte sul PIL, con il 5% di mancata crescita a livello globale nel 2022 rispetto allo scenario base, il 10% nel 2023 e il 7% nel 2024. Anche le previsioni sull’inflazione sono peggiori rispetto allo scenario base, prevista dell’8% nel 2022 e del 13% nel 2023 e nel 2024. I tassi d’interesse sono in linea con lo scenario base, ma avranno un aumento più marcato (+5%) nel 2023 e 2024. La durata delle sanzioni sarà più lunga e il rilascio dei beni congelati è previsto per il 2026.
L’Italia è l’ottavo Paese per ricchezza finanziaria totale a livello mondiale, con un totale di 6 bilioni di miliardi di dollari americani1. Ricchezza finanziaria, pool di asset reali e passività sono cresciuti dal 2016 al 2021, raggiungendo in totale i 13.200 miliardi di dollari USA. La ricchezza finanziaria del nostro Paese ha raggiunto 6.000 miliardi di dollari USA, gli asset reali i 8.100 miliardi e le passività i 900 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno il nostro Paese ha raccolto l’11,3% della ricchezza finanziaria, il 12,3% degli asset reali e il 6,6% delle passività dell’Europa Occidentale.
L’analisi BCG stima 431 mila italiani milionari, cioè persone che detengono un patrimonio di almeno un milione di dollari in ricchezza finanziaria, quasi l’1% della popolazione adulta. Se si guarda poi al segmento degli Ultra High Net Worth, gli individui che detengono un patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari di ricchezza finanziaria, in Italia se ne contano 2.100.
Stando ai dati, ben il 43% del patrimonio finanziario nel 2021 è detenuto dai milionari, ma una larga parte della ricchezza appartiene ai cosiddetti clienti affluent e mass, gli individui con una ricchezza che arriva al milione2. Nei prossimi 5 anni i vari segmenti seguiranno trend diversi: rimarrà stabile il numero dei milionari con patrimoni dai 20 ai 100 milioni di dollari USA e degli affluent, crescerà dell’1% il numero di individui con patrimoni maggiori di 100 milioni e con patrimoni da 1 a 20 milioni, mentre diminuiranno dell’1% i clienti mass.
Lo sviluppo del comparto Wealth è straordinariamente resistente e, anche in un contesto di turbolenze geopolitiche, il tasso di crescita rimane positivo. Sebbene questa stabilità offra enormi opportunità ai gestori patrimoniali, questi dovranno compiere scelte strategiche per rimanere competitivi. I clienti del settore patrimoniale, infatti, sono sempre alla ricerca di offerte e servizi innovativi e che tengano conto degli attuali cambiamenti: Net-Zero, criptovalute, personalizzazione dell’offerta e digitale. La domanda che i gestori patrimoniali si trovano a porsi oggi non è a quali iniziative dare priorità, ma come implementarle tutte al meglio.
Gli investimenti sostenibili stanno crescendo a un ritmo da tre a cinque volte superiore a quello degli investimenti tradizionali ed entro il 2026 potrebbero rappresentare dall’8% al 17% della ricchezza investita privatamente, rispetto all’attuale 4%-11%. Sebbene si tenda a pensare all’impatto netto zero come a un obiettivo da raggiungere entro il 2050, il rapporto osserva che i gestori patrimoniali devono agire immediatamente per integrare gli investimenti sostenibili nell’intero ciclo di vita del cliente.
I gestori patrimoniali non tradizionali gestiscono attualmente fino a 1.000 miliardi di dollari di ricchezza derivante da criptovalute e la capitalizzazione di questo mercato potrebbe aumentare da quattro a cinque volte entro il 2030. L’opportunità per i gestori patrimoniali è chiara: quasi l’80% dei clienti intervistati si è dichiarato aperto a prendere in considerazione l’aumento delle proprie partecipazioni in criptovalute se i gestori patrimoniali offrissero servizi di consulenza e formazione. I due terzi dei clienti che hanno affidato i loro investimenti in cripto a terzi, non pensavano che i propri gestori patrimoniali offrissero questo tipo di servizio.
Strumenti per la personalizzazione delle offerte e delle interazioni permettono ai gestori patrimoniali di registrare tassi di soddisfazione dei clienti più elevati e tassi di abbandono più bassi rispetto agli altri, oltre a una crescita annuale superiore al 10%. Nel rapporto, BCG identifica tre azioni che i gestori patrimoniali possono intraprendere per migliorare questo tipo di strumento.
I finanziamenti privati nel settore del wealth tech sono in netto aumento, così come lo saranno le società di gestione patrimoniale digitale, che attireranno 14,5 miliardi di dollari di finanziamenti nel 2021 (l’11% del totale degli investimenti globali). Oltre a costo più bassi e tassi di innovazione superiori, le società di gestione patrimoniale digitale registrano una crescita più rapida del numero dei clienti.