Paura dazi condiziona ancora i mercati, attesa per summit Nato e inflazione Usa
Faticano a riprendere slancio le Borse europee dopo il ko della vigilia dettato dall’escalation della guerra commerciale. L’indice Ftse Mib cede lo 0,16% a quota 21.673 punti dopo il -1,6% di ieri. Oggi intanto a Bruxelles prosegue il summit Nato, da cui potrebbero giungere nuovi spunti. Ieri Donald Trump ha avanzato la proposta di raddoppiare le spese militare e portarle al 4% del Pil per ogni membro. In Italia focus sull’asta di Btp a 3, 7, 15 e 20 anni per un importo complessivo compreso fra 4,5 e 6,5 miliardi.
Il nuovo affondo di Trump contro la Cina con l’annuncio di dazi per 200 mld di dollari sulle importazioni dalla Cina ha turbato l’umore dei mercati, anche se gli analisti di Mps Capital Service, guardando sia ai tassi core che allo yen, tipica valuta rifugio nei momenti di alta tensione, sottolinea come, almeno per ora, il mercato non abbia preso una direzione decisa al ribasso. “Una possibile spiegazione – argomenta Mps Capital Service – si ricollega al fatto che le tariffe diventeranno effettive non prima di fine settembre, tempo utile alla diplomazia per trovare una soluzione di compromesso, come riportano rumors usciti nella notte su di un possibile incontro a breve tra le parti”.
Svetta Banco Bpm, stretta finale su cessione Npl
A Milano bene le banche spicca Banco Bpm arrivato a guadagnare oltre il 2%. Il mercato guarda alla cessione Npl che è entrata nel vivo con almeno sette offerte, stando a quanto riferito dal Sole 24 Ore, arrivate sul tavolo del Banco Bpm per la valorizzazione di un maxi pacchetto di Npl e per la vendita della maggioranza della piattaforma di gestione degli stessi crediti.
Intanto la Bce ha stabilito ieri che sui vecchi Npl si guarderà caso per caso e non è stato inserito alcun riferimento ai target quantitativi del 5% e del 2,5% tra crediti deteriorati lordi e netti sugli impieghi.
Tra le big di Piazza Affari cali superiori all’1% per Telecom Italia e Fca.
Alle 13:30 la Bce diffonderà le minute della riunione di giugno che potrebbero offrire qualche indizio in più sulle condizioni macroeconomiche che il Consiglio riterrà necessarie per procedere con la normalizzazione della politica monetaria. Intanto si riaccende il dibattito sul primo rialzo dei tassi, con le ultime indiscrezioni che vedono alcuni membri della Bce spingere per una prima mossa a luglio 2019, mentre altri vogliono aspettare l’autunno del prossimo anno. Il membro della Bce, Francois Villeroy de Galhau, ritiene che il costo del denaro potrebbe salire durante l’estate 2019 se la dinamica inflazionistica continuerà a muoversi verso un ritorno al target nel 2%.
Alle 14:30 sarà il turno dell’inflazione Usa, attesa in accelerazione anche a giugno (+0,2% m/m sia per l’indice headline sia per quello core).