Piano ‘France Relance’ da 100 miliardi scalda i mercati. A Milano esulta FCA
Emmanuel Macron cala l’asso di un maxi-piano di stimoli da 100 mld per rilanciare l’economia francese. Il governo transalpino ha presentato un pacchetto di stimoli da 100 miliardi di euro. Il pacchetto, che sarà finanziato al 40% dal Recovery Fund dell’UE, mira a ridurre le tasse sulle imprese di oltre 20 miliardi di euro in 10 anni, una delle politiche centrali su cui Macron è stato eletto nel 2017 ma che non è stato ancora in grado di implementare.
Nei giorni scorsi il Commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, aveva detto riferendosi all’Italia: “Guai se usiamo questi 200 miliardi per ridurre le tasse, sarebbe davvero un messaggio sbagliato”.
Le azioni francesi hanno raggiunto il livello più alto in quasi due mesi con Cac 40 arrivato fino a +2%, bene anche Piazza Affari con il Ftse Mib tornato sopra quota 20 mila punti con FCA e Telecom Italia in spolvero a quasi +4%. Assist al risk-on anche dai segnali che la Banca centrale europea è preoccupata per la forza della valuta e potrebbe valutare nuovi stimoli. Indicazioni che hanno accentuato il movimento al ribasso dell’euro in area 1,18 contro il dollaro.
Piano record finanziato in buona parte dal Recovery Fund
Il piano “France Relance” da 100 miliardi di euro, ovvero più del 4% del PIL del 2019, ossia il doppio del piano di ripresa avviato dopo la crisi finanziaria del 2008. Se i tempi verranno rispettati, lo stimolo per il prossimo anno ammonterebbe all’1,5% del PIL.
L’economia francese ha assistito a un crollo del pil nella prima metà dell’anno (-5,9% nel primo trimestre e -13,8% nel secondo).
I dettagli del piano di ripresa annunciati oggi dal primo ministro francese, Jean Castex, vedono la Francia concentrandosi principalmente sullo stimolo dal lato dell’offerta e sulla transizione verde. L’obiettivo principale del governo è aumentare l’occupazione, in modo che il tasso di disoccupazione scenda al di sotto del 10% entro il 2022.
Tre pilastri per la ripresa
Il piano si articola su tre pilastri. Innanzitutto, 30 miliardi di euro sono destinati alla transizione green, con sussidi per il rinnovamento energetico degli edifici (7 miliardi di euro), 11 miliardi di euro per i trasporti (principalmente per lo sviluppo delle ferrovie, ma anche bonus per l’acquisto di veicoli puliti e sostegno alla bicicletta), 9 miliardi di euro per la decarbonizzazione delle attività industriali e 1,2 miliardi di euro per la transizione agricola. “Si tratta di un piano di ripresa molto green, nell’ottica di allinearsi all’obiettivo carbon neutral che la Francia si è posta per il 2050”, Charlotte de Montpellier, economista di Ing.
Il secondo pilastro del piano si concentra sulla competitività e l’innovazione delle imprese e arriverà a 35 miliardi di euro. La maggior parte di questa dotazione (20 miliardi di euro) sarà destinata alla riduzione di diverse imposte sulle società nel 2020 e nel 2021. “Questa riduzione dovrebbe avvantaggiare principalmente le piccole e medie imprese – argomenta Ing – e l’importo rimanente sarà speso per sostenere gli investimenti e il trasferimento e per rafforzare il capitale proprio delle società”.
Il terzo pilastro di ulteriori 35 miliardi di euro include spese per “solidarietà e competenza”. In particolare, si compone di un piano per l’occupazione giovanile (6,5 miliardi di euro), 6,6 miliardi di euro già stanziati per il lavoro part-time, oltre ad aiuti agli enti locali e piani di investimento per gli ospedali.
“Il piano di ripresa è principalmente un piano di investimenti – asserisce Charlotte de Montpellier – che mira a rafforzare il lato dell’offerta dell’economia più che quello della domanda. L’obiettivo del governo francese è preparare la Francia al 2030 e aumentare il potenziale di crescita di un ulteriore punto entro 10 anni”.