Riuscì a prevedere ultimo crash immobiliare Usa. Ora lancia avvertimento: prezzi gonfiati, ci risiamo
E’ riuscito a prevedere il crash del mercato immobiliare nel 2005, poco prima che i prezzi raggiungessero il loro picco.
A distanza di più di dieci anni il gestore dei fondi James Stack torna a lanciare un avvertimento sul mercato, mentre i prezzi delle abitazioni degli Stati Uniti balzano a nuovi record.
“Siamo tornati di nuovo al 2005, in termini di valutazione estreme, di eccessi psicologici e di negazione (della realtà) – avverte Stack, che gestisce asset per $1,3 miliardi – La gente non crede che il mercato immobiliare sia in una fase di bolla e non vuol sentir parlare dei prezzi, che stanno diventando speculativi”.
D’altronde, come fa notare un articolo di Bloomberg, motivi per essere ottimisti non mancano: secondo gli analisti, le esigenze dei millennials di comprare casa e quelle dei baby boomers, pronti ad andare in pensione, sono tra i fattori destinati a sostenere la domanda di nuove case negli anni a venire, sempre che l’occupazione continui a confermarsi forte.
Dai dati della società di consulenza John Burns Real Estate Consulting emerge inoltre che, nelle comunità pianificate, le vendite – di cui molte si rivolgono a potenziali acquirenti che hanno almeno 55 anni – hanno testato lo scorso anno un valore record.
Ancora, lo scorso mese un indice stilato dall’Associazione nazionale dei costruttori di case e da Wells Fargo è balzato al record in 18 anni, così come l’avvio di costruzioni di case monofamiliari è stato il più forte in un decennio, a novembre.
E se i costruttori continuano a concentrarsi sul crescente rialzo dei prezzi delle abitazioni da quando il fondo è stato toccato, nel 2012, preparandosi a soddisfare le esigenze di chi si appresta ad acquistare casa per la prima volta, a Wall Street gli investitori scommettono sul settore.
Basti pensare che il titolo LGI Homes Inc è balzato l’anno scorso del 161% e che D.R. Horton, il principale costruttore negli Usa, ha visto balzare le proprie quotazioni dell’87%.
In generale, il sottoindice dei titoli delle aziende attive nel settore dell’edilizia Usa quotate nell’indice S&P 500 ha segnato un rally del 75% nel corso del 2017, quattro volte tanto i guadagni riportati dall’azionario.
Ma il gestore Stack non ci sta, e sottolinea piuttosto che il mercato tornerà a essere affossato, anche a causa delle nuove manovre restrittive della Federal Reserve.
Il fatto che sia stata la stessa Fed a prevedere tre strette nel corso di quest’anno, secondo Stack, “aumenta il rischio che il mercato immobiliare di oggi, decisamente gonfiato, vada di nuovo a finire male”.