Scontro a Onu su Siria, mentre Carter lancia appello a Trump: conseguenze imprevedibili con guerra
Un accorato appello affinchè gli Stati Uniti di Donald Trump non attacchino la Siria arriva da Jim Carter, ex presidente degli Stati Uniti.
In realtà Trump “non ha preso ancora una decisione su un possibile intervento in Siria”, come ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu l’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley. Tuttavia, Haley ha anche riferito che “secondo Washington, le forze del presidente siriano Bashar al-Assad avrebbero utilizzato armi chimiche almeno 50 volte nel conflitto che dura almeno da sette anni” e ha aggiunto che, “nel caso in cui gli Stati Uniti e i nostri alleati decidessero di intervenire in Siria, sarebbe per difendere un principio su cui concordano tutti: quello secondo cui tutte le nazioni e tutta la gente saranno in pericolo, se permetteremo ad Assad di normalizzare l’utilizzo delle armi chimiche”.
La tensione sale, con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov che ritiene invece che ci siano prove “irrefutabili” sul fatto che il presunto attacco chimico in Siria sia stato inscenato.
Così Carter, stando a quanto riporta l’Associated Press:
“Prego affinché (Trump) garantisca la pace nel nostro paese, e non esageri o esacerbi le sfide a cui dobbiamo far fronte con la Corea del Nord, la Russia, o la Siria”.
L’appello è alla ragione:
“Spero che capisca profondamente, così come ho fatto io, e così come hanno fatto altri presidenti, che un qualsiasi scambio di armi nucleari potrebbe provocare una catastrofe per tutti gli esseri umani”.
In ogni caso, per l’ex presidente americano, anche un attacco militare che non si traducesse nel ricorso alle armi nucleari “è pericoloso”, in quanto potrebbe scatenare conseguenze imprevedibili.
Intanto la battaglia nella sede diplomatica dell’Onu si fa più accesa, con l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vassily Nebenzia che afferma che gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna sono gli unici interessati a far cadere il governo di Bashar al-Assad e a voler frenare al contempo la Russia.
“Continuiamo a osservare preparativi militari pericolosi, a favore di un atto di forza illegale contro uno stato sovrano, fattore che costituirebbe una violazione delle leggi internazionali. Chiediamo alla leadership di questi paesi di riconsiderare immediatamente (le loro posizioni). L’unica cosa a cui sono interessati è colpire il governo siriano e frenare la Federazione russa”.