Sicurezza alimentare priorità dei governi: prezzi elevati anche nel prossimo futuro
Una delle conseguenze della guerra mossa in Ucraina dalla Russia è l’aumento dei prezzi di alcune materie prime agricole, grano in primis. Il motivo dell’aumento dei prezzi è chiaro se si considera l’importanza dell’Ucraina e della Russia come esportatori di prodotti alimentari e di altre materie prime. L’olio di girasole e i cereali (mais, grano e orzo) sono stati i più colpiti dal punto di vista agricolo. Sul fronte dei fertilizzanti, invece, il potassio (40% delle esportazioni globali, se si include la Bielorussia) ha subito le maggiori interruzioni. Nel lungo termine, non è ancora chiaro come evolverà l’interruzione delle forniture dall’Ucraina.
Tuttavia, molte delle regioni agricole più importanti sono state teatro di feroci combattimenti, terreni minati su larga scala e attrezzature agricole distrutte. Secondo Felix Odey, Portfolio Manager, Global Resource Equities di Schroders i prezzi rimarranno su livelli così alti anche nel prossimo futuro e la tensione tra domanda e offerta potrebbe addirittura peggiorare nel 2023 e oltre.
Prezzi materie prime agricole in aumento: i motivi
Secondo l’esperto oltre alla limitazione delle esportazioni, un altro effetto delle tensioni sui mercati delle materie prime agricole potrebbe essere il cambiamento dei flussi e dell’utilizzo. Circa il 20% del grano mondiale viene utilizzato per l’alimentazione animale, quindi, potremmo assistere all’introduzione di prodotti sostitutivi per cercare di preservare il grano per il consumo umano. I biocarburanti sono un altro settore che potrebbe essere interessato, dato che utilizzano circa il 10% del grano mondiale. Le aziende produttrici di biocarburanti di prima generazione (cioè quelle che utilizzano alimenti commestibili anziché i rifiuti) potrebbero subire una certa pressione politica se i governi sospendono o eliminano i sussidi. Altri rischi sono rappresentati dalle limitazioni dell’approvvigionamento e dai danni alla reputazione.
Sicurezza alimentare diverrà priorità dei governi
La crisi ucraina ha riportato l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Inoltre, il quadro a lungo termine dell’approvvigionamento alimentare sta cambiando afferma l’esperto di Schroders. L’aumento della popolazione significa che la produzione mondiale di cibo e acqua dovrebbe aumentare del 70% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2010. Il clima e i fattori ambientali in generale fanno sì che l’intensità delle risorse debba ridursi di circa due terzi nello stesso periodo. Nel breve termine, è probabile che la sicurezza alimentare diventi la priorità dei governi. In prospettiva, il sistema deve essere reso più sostenibile, altrimenti sarà soggetto a cicli di feedback negativi sempre più dannosi, come fenomeni meteorologici estremi e degrado dell’ecosistema. Anche in uno scenario di 2 gradi di riscaldamento globale, si prevede che le rese di grano e mais diminuiranno rispettivamente del 14% e del 12%. Tutto ciò delinea un quadro di prezzi agricoli elevati nel prossimo futuro.