Notiziario Notizie Altri paesi Europa Sondaggio Legg Mason: in Europa pochi risparmi. Tra logica Carpe Diem e pessimismo

Sondaggio Legg Mason: in Europa pochi risparmi. Tra logica Carpe Diem e pessimismo

4 Settembre 2017 15:34

“Abitano nel vecchio continente, ma alla vecchiaia pensano poco. Il risultato è un quadro in cui, oltre a risparmiare poco, si investe poco“. E’ quanto emerge dalla nuova edizione del sondaggio Global Investment Survey 2017 realizzato da Legg Mason, uno dei principali gestori globali diversificati.

L’indagine, arrivata alla quinta edizione, è stata realizzata in 17 Paesi e ha raccolto i dati di 15.300 investitori. Si nota lo scostamento tra l’Europa e il resto del mondo in termini di investimenti e di previdenza.

“Solo il 35% degli europei possiede investimenti, una percentuale tra le più basse a livello mondiale: inferiore di dieci punti a quella globale (45%) e quasi la metà dell’Asia (64%). Meglio fanno anche Stati Uniti (51%) e Australia (46%) – si legge nel rapporto. 

Indicativo è l’atteggiamento in stile Carpe diem degli europei. 

“Il 17% degli europei ammette di “non preoccuparsi del domani, ma solo dell’oggi”, sia nella gestione delle finanze che nella vita in generale, con picchi del 21% in Spagna e del 20% in Germania. Dietro questo atteggiamento, un mix di pessimismo, materialismo e ignoranza. Il 32% di loro spiega di non potersi permettere di risparmiare o di investire, per cui “tanto vale non pensarci”, il 22% sceglie di spendere subito i soldi e divertirsi, piuttosto che metterli da parte, e il 14% confessa di non saper pianificare a lungo termine”.

Certo, tra gli europei che non si preoccupano del futuro, ci sono anche quelli che non hanno problemi in quanto pensano di poter contare sui figli e sul coniuge o sull’aiuto dello Stato.

“Ma sono pochi, rispettivamente solo il 5% e il 14%, mentre negli Stati Uniti – di solito ritenuti più individualisti – il numero di chi può permettersi di pensare solo al presente grazie al partner o al welfare è più elevato (19% e 23%)”

“Un altro 46% degli europei – continua il report di Legg Mason – invece, ha buone intenzioni: vorrebbe pianificare di più, senza per ora riuscirci. Nel loro caso, incentivi fiscali (23%), una promozione al lavoro o un aumento della busta paga (36%) potrebbero spingerli a risparmiare di più e investire. Una volta che si smette di lavorare, per tutti gli europei l’obiettivo è avere una buona pensione (60%), mantenere il proprio standard di vita (59%), viaggiare (55%) e aiutare la famiglia, per esempio pagando l’educazione scolastica dei nipoti (51%). Quest’ultimo dato varia molto di paese in paese: conta poco in Gran Bretagna (43%) e molto in Italia (60%)”.

Dai risultati del sondaggio emerge infine una sorpresa tutta italiana.

“A sorpresa, gli italiani sono i più previdenti tra gli europei, dopo gli svedesi: il 42% investe – una percentuale decisamente superiore alla media europea del 35% – e il 74% possiede del risparmi. Solo un italiano su cinque dice di pensare esclusivamente al presente e il 59% afferma di volersi impegnare di più per il proprio futuro. Per questi ultimi la differenza la fanno, ancora una volta, le tasse: il 35% degli italiani sarebbe spinto a investire o risparmiare maggiormente se ci fossero degli incentivi fiscali”.