S&P stima bolletta energetica record da oltre 1.000 miliardi per l’Europa
Il peggio per le famiglie europee arriverà all’inizio del prossimo anno con le bollette energetiche che lieviteranno ulteriormente. Secondo la stima degli analisti di Goldman Sachs la bolletta di una tipica famiglia europea toccherà i 500 euro al mese, con un aumento di circa il 200% rispetto al 2021. In totale una maxi-bolletta energetica da 2.000 mld di euro per l’Europa.
Meno pessimista è invece l’agenzia di rating Standard & Poor’s, che stima che la bolletta energetica dell’Europa supererà i suoi livelli pre-pandemia di oltre 1 trilione di euro (1.000 mld) per effetto della stretta alle esportazioni di gas russo.
Va da sé come i comportamenti virtuosi volti al risparmio, in Italia incoraggiati dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas pubblicato ieri dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, siano sempre più urgenti con l’autunno alle porte, combinati con gli interventi dei Governi nazionali per favorire un’equa redistribuzione della commodity dai Paesi che stanno approfittando della crisi a quelli che, invece, vengono più penalizzati.
Intanto l’aumento delle bollette energetiche ha spinto i Governi ad allentare la pressione sui costi di famiglie e imprese. I ministri dell’energia dell’UE si incontreranno invece venerdì 9 settembre a Bruxelles per discutere sul tetto ai prezzi del gas e su possibili linee di credito d’emergenza per gli operatori del mercato energetico, nonché la sospensione del trading di derivati energetici.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, l’introduzione del price cap nella produzione di energia potrebbe far risparmiare al blocco monetario circa 650 miliardi di euro in bollette elettriche, offrendo una boccata d’ossigeno a consumatori, imprese e mercati già sotto pressione e permettendo ai Governi di rinunciare alla tassa sugli extra-profitti.
“Al loro apice, le bollette energetiche rappresenteranno circa il 15% del PIL europeo. Riteniamo che le ripercussioni strutturali della crisi saranno ancora più profonde della crisi petrolifera degli anni ’70 ma il mercato le sta sottovalutando, tranne gli investitori azionari che, invece, sono pessimisti circa le misure proposte. Gli investitori dovrebbero favorire le azioni di società che stanno sviluppando fonti di energia rinnovabile, come RWE AG, Energias de Portugal SA e Orsted A/S, poiché dovrebbero beneficiare di prezzi dell’energia strutturalmente più alti per un periodo più lungo”, hanno scritto in una nota gli analisti della banca newyorkese guidati da Alberto Gandolfi e Mafalda Pombeiro.