Stangata Ue su Amazon: restituisca 250 milioni di aiuti illegali. E su caso Apple deferisce Irlanda a Corte Giustizia
L’Irlanda non fa nulla per nascondere il proprio disappunto su come l’Unione europea sta gestendo il caso Apple, mentre Amazon in una nota afferma di avere pagato le tasse e rigetta le accuse di evasione. In questa lotta che vede da un lato la Commissione Antitrust dell’Unione europea e dall’altro titani del calibro di Amazon e Apple, l’Europa ora rischia di inimicarsi anche Dublino.
A Bruxelles la giornata di Margrethe Vestager inizia con il comunicato della Commissione alla Concorrenza che presiede, per culminare nella conferenza stampa in cui la commissaria annuncia la batosta contro Amazon: 250 milioni di euro da restituire al Lussemburgo, a causa delle agevolazioni fiscali illecite che lo stesso paese ha assicurato al colosso retail online. La commissaria parla di agevolazioni “illegali verso le regole che disciplinano gli aiuti di Stato in Ue”. E precisa:
“Il Lussemburgo ha assicurato ad Amazon benefici fiscali illegali. Il risultato è che quasi tre quarti degli utili di Amazon non sono stati tassati”.
Spetta dunque al gigante americano che ha stravolto la logica del retail in tutto il mondo rimborsare quelle agevolazioni, più gli interessi.
Vestager nega che la Commissione europea stia prendendo di mira le aziende americane, facendo notare che chi fa affari in Europa deve capire che tutti devono giocare allo stesso modo, attenendosi alle stesse regole. Regole che devono assicurare una sana competizione in Europa, e che devono essere rispettate – precisa – a prescindere dalla bandiera e dalla proprietà dei gruppi stessi.
Arriva pronta la risposta di Amazon. In una nota il colosso Usa afferma di “non aver ricevuto nessun trattamento speciale dal Lussemburgo”. Noi, sottolinea, “abbiamo pagato le tasse, nel pieno rispetto della normativa fiscale del Lussemburgo”. Di conseguenza, “studieremo la decisione della Commissione e considereremo le azioni legali da avviare, incluso il ricorso in appello“.
A difendersi è anche il Lussemburgo, che in comunicato afferma che Amazon non ha beneficiato di alcun aiuto di stato. Dal canto suo, Vestager insiste nella conferenza stampa che quella dell’Ue non è una multa. A suo avviso la Commissione sta semplicemente rimuovendo un vantaggio illegale che non avrebbe mai dovuto esistere.
Ma la commissaria non si ferma qui, e rivolge la sua attenzione al caso che vede protagonista Apple dopo che, nel 2016, l’Antitrust ha deciso che la società ha beneficiato di ben 13 miliardi di euro dall’Irlanda, intimando a Dublino di recuperare la somma. Visto che ciò non è ancora avvenuto, la Commissione europea ha deciso di deferire l’Irlanda alla Corte europea di giustizia.
“Comprendiamo che il recupero (delle somme) può essere, in alcuni casi, forse più complesso che in altri, e noi siamo sempre disponibili a fornire assistenza. Ma gli stati membri devono fare progressi sufficienti per ripristinare la competizione”.
E qui scatta l’irritazione del ministro delle finanze irlandese, che ha definito la decisione dell’Ue di deferirla alla Corte di Giustizia “estremamente spiacevole”.