Trump con dazi auto potrebbe distruggere 100mila posti di lavoro negli Usa nel 2019
La guerra commerciale scatenata da Donald Trump potrebbe portare a una perdita netta di 100.000 posti di lavoro negli Stati Uniti l’anno prossimo. E’ quanto stima la società di ricerca Oxford Economics che vede, nel peggiore dei casi, una perdita dello 0,1% del PIL nel 2019 con la minaccia dell’amministrazione statunitense di imporre tariffe del 20% sulle importazioni automobilistiche dall’Europa che avrebbe un modesto impatto diretto sull’economia.
Secondo Oxford Economics un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti con le tariffe auto nel mirino è divenuta più probabile. I consumatori statunitensi potrebbero reagire diminuendo la spesa se le auto importate diventassero più costose, influenzando direttamente il settore automobilistico e riducendo i posti di lavoro nel processo. “Inoltre – rimarca lo studio pubblicato oggi – i prezzi più elevati peserebbero anche sulla produzione interna attraverso multinazionali straniere (come Volkswagen o BMW) con sede negli Stati Uniti”.
C’è chi stima perdite ben maggiori sul fronte posti di lavoro. Il Peterson Institute for International Economics ha calcolato che una tariffa del 25% sulle auto importate negli Stati Uniti comporterebbe la perdita di 195.000 posti di lavoro nel settore auto statunitense.
Settimana scorsa Donald Trump ha minacciato dazi al 20% su tutte le auto UE importate negli Stati Uniti. Se tali tariffe si materializzassero, gli economisti di Oxford ritengono che gli impatti diretti sarebbero disastrosi e gli impatti secondari potrebbero essere ancora più gravi.
Guardando all’Europa, Oxford Economics vede un impatto diretto sulla crescita pari allo 0,1% del PIL nel 2019 con ripercussioni più gravi per Germania ed Europa dell’Est. “Uno shock di fiducia potrebbe facilmente raddoppiare l’impatto se i timori di una vera e propria guerra commerciale taglieranno gli investimenti”, argomenta Oxford Economics.