Trump, dopo Huawei la guerra dei droni? Nel mirino anche DJI
Non solo Huawei. L’amministrazione Trump potrebbe avere nel mirino altre società cinesi. Un rapporto del Dipartimento della Sicurezza Nazionale divulgato dalla CNN spiega come tra i produttori di droni cinesi destinati al mercato consumer e in USA la maggior fetta (circa l’80% del mercato) sia in mano a DJI. Il pericolo, stando al dipartimento, sarebbe quello che i dati di volo siano inviati in Cina e che possano essere monitorati dal governo cinese.
Finora non ci sono dichiarazioni legalmente rilevanti contro DJI o un produttore in particolare, ma questo potrebbe essere solo un primo avviso. Nel rapporto si legge che “tali preoccupazioni si applicano con altrettanta forza a determinati dispositivi cinesi (sistemi di velivoli senza equipaggio, ovvero i droni) in grado di raccogliere e trasferire dati potenzialmente rivelatori sulle loro operazioni e sugli individui e le entità che li gestiscono, poiché la Cina impone obblighi insolitamente stringenti ai suoi cittadini a sostegno delle autorità nazionali e alle attività di intelligence“.
LA REPLICA DI DJI La società fa sapere che la sicurezza è uno dei suoi primi interessi. La tecnologia utilizzata, sempre secondo la società, è stata già verificata dal DHS e altre autorità con i consumatori che hanno il completo controllo sui dati raccolti. Inoltre viene specificato che, per chi lo ritenesse utile, è possibile utilizzare anche droni che non forniscono alcun tipo di dato all’esterno e che possono essere abilitate opzioni dedicata alla sicurezza dei dati raccomandate dal DHS.