Trump minaccia Ue con dazi 25% su auto. Ma la Germania sta preparando già la sua vendetta
In occasione di un discorso proferito in West Virginia, con cui non ha mancato di commentare anche gli ultimi sviluppi delle indagini sul Russiagate, Trump ha tuonato: “imporremo dazi doganali del 25% su ogni auto in arrivo dall’Unione europea”.
Le minacce sono arrivate poche ore dopo la pubblicazione di un articolo del Wall Street Journal, secondo cui il segretario al Commercio Wilbur Ross avrebbe deciso di posticipare la scadenza fissata inizialmente alla fine di agosto, per la pubblicazione di un rapporto sui dazi doganali del settore auto.
Ross stesso aveva riferito al quotidiano che la relazione era stata rimandata, per le trattative in corso tra l’amministrazione Trump, il Messico, il Canada e la Commissione europea”.
Ma il presidente sembra voler andare comunque dritto per la sua strada, anche se politicamente più debole, soprattutto alla luce delle ultime rivelazioni arrivate nella giornata di ieri dal suo ex avvocato personale, Michael Cohen.
Cohen ha ammesso di aver violato le leggi federali sui finanziamenti elettorali. Le violazioni sono diverse: somme pagate alle prostitute, frode bancaria, frode fiscale. In particolare, Cohen ha ammesso senza fare però mai nomi che le violazioni sono avvenute “a favore del candidato” alle elezioni presidenziali del 2016 (che, ovviamente, è Trump).
Tra queste, c’è anche il pagamento di una somma di $130.000 rimborsata poi dal “candidato”, che dovrebbe coincidere con l’ammontare versato alla porno-star conosciuta come Stormy Daniels.
Nelle stesse ore, l’ex numero uno della campagna elettorale di Trump Paul Manafort è stato condannato per frode bancaria, frode fiscale e per non aver dichiarato di aver aperto un conto corrente all’estero.
Trump dunque è ora più che mai nei guai e, mentre prosegue imperterrito nella guerra commerciale lanciata contro il mondo intero, rischia di rimanere sempre più solo e attaccato sia in casa, con il Russiagate, che dall’estero.
Nelle ultime ore un attacco ha avuto come mittente la Germania, per voce del ministro degli Esteri Heiko Mass, che non ha nascosto la sua stizza crescente verso gli Stati Uniti di Donald Trump.
In un articolo pubblicato sul quotidiano Handelsblatt, Mass ha scritto che l’Unione europea dovrebbe creare un nuovo sistema di pagamenti indipendente dagli Usa.
In questo modo, ha spiegato stando a quanto riporta l’FT, Bruxelles potrebbe essere indipendente da Washington nelle sue operazioni finanziarie.
“L’Europa non dovrebbe farsi mettere i piedi in testa dagli Usa e a sue spese. Per questo motivo, è essenziale rafforzare l’autonomia europea stabilendo canali di pagamento che siano indipendenti dagli Usa, creare un Fondo Monetario europeo e lanciare un sistema Swift indipendente”, ha Mass.
Il ministro non ha parlato tuttavia solo di rapporti finanziari con l’America. Un riferimento netto è stato anche ai rapporti tra l’Europa e l’Iran e al rischio che si deteriorino a causa delle sanzioni americane contro Teheran.
“Ogni giorno di vita in più dell’accordo (nucleare) è meglio della crisi altamente esplosiva che, in caso contrario, minaccerebbe il Medio Odierno“.
Trump attaccato dunque a casa sua e fuori. Le confessioni di Cohen rischiano di inficiare ancora di più la sua credibilità, tanto che il mercato, subito dopo il mea culpa del suo ex avvocato, ha visto balzare le probabilità di un impeachment contro il presidente Usa entro la fine del 2019.