Uber, il ceo Khosrowshahi annuncia la nuova strategia: ‘le assunzioni saranno un privilegio’
Le assunzioni sono un privilegio. Lo ha scritto nero su bianco il ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, in un’email inviata ai propri dipendenti nella giornata di ieri.
Con l’email, l’amministratore delegato della società di San Francisco che fornisce servizi di taxi privato ha annunciato tagli alle spese di marketing e agli incentivi.
“E’ chiaro che il mercato sta facendo fronte a un cambiamento sismico, e noi dobbiamo agire di conseguenza”, ha scritto Khosrowshahi.
“Considereremo l’assunzione alla stregua di un privilegio e stabiliremo in modo ponderato quando e dove procedere con l’aggiunta di nuovo personale. Saremo ancora più severi riguardo ai costi”.
Non solo. D’ora in avanti Uber calcolerà la propria redditività non sulla base dell’EBITDA adjusted ma guardando al flusso di cassa.
“Abbiamo fatto un progresso incredibile in termini di redditività, stabilendo un target di 5 miliardi di dollari per l’EBITDA adjusted per il 2024, ma il target è cambiato. E’ il flusso di cassa. Possiamo (e dovremmo) centrarlo velocemente”.
Nel primo trimestre del 2022, il fatturato di Uber è più che raddoppiato a $6,9 miliardi, grazie allla ripresa del business di trasporti privati, e in generale dei trasporti, sostenuta dalla fase di reopening delle economie post Covid e dunque dalla fine delle misure di lockdown che avevano tenuto confinati nelle loro case diversi clienti abituati all’App di Uber per la loro mobilità.
Durante il periodo più nero della pandemia, Uber era stata comunue abbastana furba da puntare sul suo servizio food delivery Eat per la consegna di cibo domicilio.
Sempre nel primo trimestre dell’anno, tuttavia, la società diventata famosa per aver dato filo da torcere ai taxi ‘ufficiali’ ha accusato una perdita di bilancio pari a 5,9 miliardi di dollari, scontando il tonfo degli investimenti effettuati nell’equity. E così il ceo ha scritto:
“Serviamo mercati che valgono trilioni di dollari. Ma la dimensione del mercato non conta nulla se non si traduce in utili”.
La domanda tuttavia è: le assunzioni sono destinate davvero a diventare un privilegio in ‘via ufficiale’? Il numero uno di Uber lo ha detto chiaramente.
In Italia sono in tanti a ritenere che le assunzioni siano davvero diventate ormai un privilegio, e di certo non da ieri.
In tutto questo si innesta il problema della crescita dei salari. Che almeno, in Usa, sembrano crescere ancora – contribuendo nel caso specifico degli Stati Uniti anche alla fiammata dell’inflazione-. In Europa invece e in Italia il trend di crescita rimane ancora moderato. Anzi, “stagnante”.
A tal proposito va detto che, da una ricerca di Barclays stilata attingendo ai dati delle singole nazioni, è emerso che, nel primo trimestre del 2022, nell’area euro la crescita dei salari è stata pari a +1,8% su base annua, dopo il +1,6% del quarto trimestre del 2021. E che, sulla base di contratti già raggiunti per il periodo 2022-2024, in Germania la crescita dovrebbe accelerare al ritmo pari a +2,5% entro la fine dell’anno. Nel caso dell’Italia, la crescita dei salari nel settore privato dovrebbe salire in modo graduale dal +1,7% a/a del 2022 al +1,9% del 2024, mentre i salari del settore pubblico potrebbero far fronte a un aumento del 4,8% su base annua, nel 2022, per poi riportare un trend piatto nel periodo successivo che porta al 2024 (in media dell’1,6% su base annua).
Gli ultimi dati disponibili, si legge nel report degli analisti del colosso bancario britannico, hanno mostrato una ripresa del momentum soprattutto nei paesi più piccoli, in particolare in Belgio, dove i salari sono indicizzati ai prezzi, e dove si è assistito al rialzo più sostenuto nel primo trimestre del 2022 (+4,5% su base annua), “mentre la crescita dei salari è stata stagnante sia in Italia che in Germania“.
Tornando al caso Uber, il ceo ha sentenziato nell’email ai dipendenti che “ci saranno aziende che nasconderanno la testa sotto la sabbia e che saranno lente nel cambiamento. La dura verità è che molte di loro non sopravviveranno”.
Khosrowshahi è invece ottimista su #Uber nel lungo termine, tanto da concludere la missiva scrivendo di essere sicuro che “vinceremo”.
Ma, avverte, la vittoria richiederà “il meglio del nostro DN: prontezza, fegato, innovazione“.
“In alcuni casi dovremo ritirarci per scattare in avanti. Dovremo assolutamente fare di più con meno. Non sarà facile, ma sarà epico. Ricordatevi chi siete. Siamo Uber, un società di uelle che nascono una volta in una generazione, una società che è diventata un verbo e che ha cambiato il mondo per sempre. Scriviamo il prossimo capitolo della nostra storia, lavorando insieme come una #OneUber, per renderla leggendaria”. Con le assunioni che, nel frattempo, aggiungiamo noi, diventeranno per l’appunto un privilegio.