UBS macina utili (+137%) e corre in Borsa, ma indice banche UE annaspa a gennaio
La pandemia non ha frenato UBS che fa il pieno di utili nel 2020 e sorprende in positivo il mercato con utili più che raddoppiati nell’ultimo trimestre.
La banca d’affari elvetica ha riportato nel 4° trimestre 2020 un utile netto di 1,708 mld di dollari, in crescita del 137% e ben sopra i 966 mln $ del consensus analisti pubblicato dalla banca. L’utile ante imposte si è attestato a 2.057 milioni (in aumento del 122% su base annua), comprese perdite nette su crediti pari a USD 66 milioni. Nel quarto trimestre, la gestione patrimoniale ha visto un +22% degli utili. Il rapporto costi/ricavi è stato del 74,1%, con un miglioramento di 12,7 punti percentuali su base annua, a fronte dell’aumento del 16% dei proventi (al lordo delle perdite su crediti) e della diminuzione dell’1% dei costi operativi totali. Il rendimento del capitale CET1 è stato del 17,5%.
Titolo si scalda a Zurigo, gennaio incolore per indice banche UE
Risultati accolti con favore dal mercato con il titolo UBS che segna +3,4% a 13,36 chf alla Borsa di Zurigo. In positivo anche l’indice Euro Stoxx banks (+0,7%) dopo il brusco dietrofront del 10% nelle ultime 2 settimane che ha vanificato l’inziio d’anno promettente.
“L’indice delle banche europee, tra i più comprati e consigliati da inizio anno, ora è già in negativo di oltre il 3,5% da inizio anno”, rimarca Alberto Tocchio, Head of Mutual Funds di Kairos.
Guardando all’Italia, nessun titolo bancario risulta al momento tra i peggiori 10 del Ftse Mib da inizio anno. Tra le big a far peggio risulta Intesa Sanpaolo con oltre -5% Ytd, seguita da Unicredit con -2,5% e Banco BPM con -1,5% circa. In ascesa invece Bper (che era stato il peggior titolo 2020 del Ftse Mib) con +2,5% e che è tra i titoli indiziati per un nuovo round di M&A.
I numeri sull’intero 2020
Considerando l’intero 2020, UBS segna un utile ante imposte di 8,226 miliardi di dollari, in aumento del 47% su base annua, comprese perdite nette su crediti pari a 694 milioni. Il rapporto costi/ricavi è stato del 73%, con un miglioramento di 7,4 punti percentuali su base annua, a fronte dell’aumento del 14% dei proventi (al lordo delle perdite su crediti) e dell’incremento del 4% dei costi operativi totali. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 6.629 milioni (pari a un aumento del 54% su base annua), con un utile diluito per azione di 1,79 $. Il rendimento del capitale CET1 è stato del 17,6%.
“I nostri ottimi risultati per il 2020 dimostrano chiaramente la vera forza del nostro franchise”, ha affermato l’amministratore delegato, Ralph Hamers, ex Ing subentrato a Sergio Ermotti lo scorso novembre.
Il cda intende proporre un dividendo di 0,37 dollari per azione agli azionisti, mentre la banca prevede di riacquistare circa 1,1 miliardi di dollari di azioni questo trimestre. Annunciato un nuovo programma di buyback triennale fino a 4 miliardi di franchi svizzeri (4,50 miliardi di dollari).
“La nostra solida posizione patrimoniale sostiene la crescita, i dividendi futuri e la ripresa dei riacquisti azionari: il coefficiente patrimoniale CET1 a fine anno si è attestato al 13,8% (obiettivo di riferimento 13%) e l’indice di leva finanziaria CET1 al 3,85% (obiettivo di riferimento: >3,7%)”, rimarca UBS.