UE valuta il Digital Green Pass, il passaporto Covid per tornare a viaggiare
L’anno scorso è stato una vera e propria catastrofe nel settore aereo. La ripresa che c’è stata durante la stagione estiva si è bloccata in autunno e la situazione è peggiorata drammaticamente durante le vacanze di fine anno, quando sono state imposte restrizioni di viaggio più severe di fronte a nuovi focolai e nuovi ceppi di COVID-19 come ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e CEO di Iata.
L’International Air Transport Association ha precisato che nel 2020 si è registrato il calo di gran lunga più forte nella storia dell’aviazione e le prenotazioni per viaggi futuri effettuate nel gennaio 2021 sono diminuite del 70% rispetto a un anno fa, mettendo ulteriore pressione sulle posizioni di cassa delle compagnie aeree e potenzialmente influendo sui tempi della prevista ripresa.
L’UE propone un Digital green pass
Da qui la proposta della Commissione Europea di istituire un Digital Green Pass come aveva anticipato in precedenza via social network la presidente Ursula von der Leyen. “L’Unione europea deve preparare il suo settore sanitario a fronteggiare “un’epoca di pandemie”, aveva avvertita la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen in un’intervista al Financial Times. Il Digital Green Pass dovrebbe facilitare la vita degli europei sostiene von der Leyen secondo cui l’obiettivo del pass è di permettere agli europei di spostarsi gradualmente in modo sicuro nell’Unione europea o all’estero, per lavoro o turismo. Così la Commissione europea il prossimo 17 marzo presenterà la proposta legislativa per un Digital green pass. Lo scopo, continua la presidente, “è fornire la prova che una persona è stata vaccinata; dare i risultati dei test per coloro che ancora non sono stati vaccinati; dare informazioni sulla guarigione dalla Covid-19. Rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy”. Entusiasta la Coldiretti secondo cui il green pass vaccinale che consente gli spostamenti tra Paesi dell’Unione Europea salva l’estate degli stranieri in vacanza in Italia che vale 11,2 miliardi per il sistema turistico nazionale in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 23,3 milioni di viaggiatori stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Italia per effetto delle limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio. Si tratta un vuoto pesante nel periodo da giugno a settembre che purtroppo non è stato compensato dalla svolta vacanziera patriottica degli italiani.