USA: continua lo shutdown e Trump invita repubblicani e democratici alla Casa Bianca
E’ dal 22 dicembre scorso che negli Usa è in vigore il shutdown, il blocco delle amministrazioni previsto dall’Antideficiency Act che si verifica quando il Congresso non approva la legge che rifinanzia le attività amministrative federali. Il blocco, il terzo del 2018, è scattato subito dopo la mezzanotte di venerdì 22 dicembre a Washington ed è dovuto allo scontro in atto sui 5 miliardi di dollari reclamati dal presidente Donald Trump nel bilancio per la costruzione del muro al confine con il Messico.
Al momento non è stata trovata un’intesa sul bilancio del governo. Oggi però Politico e la Nbc News hanno riportato la notizia, trapelata da fonti vicine a Washington, che Trump ha invitato i capi parlamentari repubblicani e democratici a un briefing alla Casa Bianca. In realtà l’invito del tycoon è stato più descritto come un momento di aggiornamento sulla situazione e non come una riunione per negoziare, ma in ogni caso offrirà agli invitati l’occasione per riavviare la discussione. Domani si riunirà il nuovo parlamento e i democratici hanno preannunciato di voler approvare alla Camera, che ora controllano, una legge di spesa che metta fine allo shutdown, ma senza fondi per il muro al confine con il Messico. Ieri pomeriggio Trump in un tweet ha parlato della possibilità di stringere un accordo con Nancy Pelosi, speaker della House of Representatives, la camera bassa del Parlamento americano, passata dopo le elezioni di mid term ai democratici. Dal canto suo la Pelosi ha risposto sempre su Twitter sostenendo che il presidente ha “dato ai democratici una grande opportunità per mostrare come governeremo in modo responsabile e passeremo rapidamente il nostro piano per porre fine all’irresponsabile shutdown”. Generalmente in caso di shutdown il governo federale cerca di continuare a garantire i servizi essenziali, come la sicurezza nazionale e quella pubblica, la giustizia, la sanità, le pensioni, il traffico aereo. Ma non tutti i dipendenti di questi settori però continuano ad essere pagati. Così nel frattempo un sindacato americano ha fatto causa all’amministrazione Trump per aver obbligato i dipendenti federali ritenuti “essenziali” (circa 420mila) a lavorare senza essere pagati durante lo shutdown.