Usa: Fisher lascia, difficile che Trump nomini Cohn alla guida della Fed. Beige Book, presto per valutare impatto Harvey
Prima le dimissioni a sorpresa del vicepresidente della Federal Reserve (Fed), Stanley Fischer, e poi le nuove indiscrezioni sul nome del possibile successore della governatrice Janet Yellen, il cui mandato scadrà nel febbraio del 2018. C’è al momento una forte incertezza sul fronte nomine presso la banca centrale americana. E in serata la pubblicazione del Beige Book, il rapporto sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce, che finirà sul tavolo del Fomc che si riunirà settimana prossima per decidere sui tassi.
Il punto interrogativo sul successore di Yellen
Si sono affievolite le possibilità che Gary Cohn, attuale consigliere economico del presidente Donald Trump, venga nominato nuovo governatore della Federal Reserve. E il presidente sarebbe ora disposto a prendere in considerazioni altri possibili nomi, per stilare una lista di candidati alla Fed entro la fine dell’anno. Lo riporta “The Wall Street Journal”, che cita fonti vicine alla vicenda. Le chance di Cohn di essere nominato sono diminuite – come riferisce il quotidiano finanziario Usa – dopo i fatti di Charlottesville in Virginia di metà agosto in occasione del corteo dei suprematisti bianchi, e in particolare dopo le critiche che l’ex numero uno di Goldman Sachs ha mosso dalle pagine del Financial Times nei confronti dell’amministrazione Trump. Cohn, di religione ebraica, ha dichiarato che l’esecutivo avrebbe dovuto far di più per condannare i manifestanti neo nazisti protagonisti di scontri violenti con un gruppo di loro contestatori. Dichiarazioni mal digerite da Trump che solo qualche mese fa aveva dichiarato al Wall Street Journal che il nome di Cohn era stato preso in considerazione per guidare la banca centrale statunitense.
Beige Book: in sintesi
Mentre la Fed è alle prese con le dimissioni di Fisher e con le indiscrezioni sul successore della Yellen, in serata è stato pubblicato il Beige Book. Dal rapporto emerge che l’economia americana ha continuato ad espandersi a un ritmo tra il modesto e il moderato nei mesi di luglio e agosto. Dal rapporto sullo stato di salute dell’economia statunitense, che finirà sul tavolo del Fomc che si riunirà la prossima settimana per pronunciarsi sui tassi e sulla politica monetaria Usa, è inoltre emerso che “le spese dei consumatori sono aumentate nella maggior parte dei distretti, con una crescita delle vendite al dettaglio e nel turismo, mentre sono risultati misti i risultati per le vendite di auto”. La Fed ha fatto riferimento anche all’uragano Harvey , dichiarando che “è ancora troppo presto per valutare l’impatto complessivo”.