Valentine Index piatto rispetto al 2021: inflazione risparmia gli innamorati
Quanto impatta San Valentino sui portafogli delle coppie lo rivela uno studio di eToro secondo cui sembra che i consumi per la festa degli innamorati non sentano gli effetti della pandemia. Guardando oltre oceano, quest’anno la spesa per San Valentino negli Stati Uniti, stando ai dati della NRF – National Retail Federation, è stimata a circa 24 miliardi di dollari, o un romantico 10% in più rispetto all’anno scorso. L’equivalente di 175 dollari a testa.
Il peso della Love Economy in Italia
Le voci di spesa più popolari includono caramelle, fiori e gioielli, anche se non mancano attività legate alla cosiddetta “riapertura” dell’economia, come concerti o eventi sportivi.
Per l’Italia, i dati del Love Index di Mastercard mostrano come nell’ultimo decennio la ‘Love Economy’ sia cresciuta a ritmo costante tanto da segnare un +260% degli acquisti, anche nella tradizione, tra fiori (+167%) e ristoranti (+275%).
“Quest’anno, finora, i prezzi delle materie prime sono saliti di circa il 10%, uno dei loro migliori inizi di sempre. Pensiamo che questo aumento proseguirà, sostenuto da una forte domanda, un’offerta ristretta e un’elevata preoccupazione per l’inflazione. Ma non tutti i prezzi sono saliti. Il nostro Valentine Index, ovvero l’indice dei prezzi delle materie prime di “San Valentino”, ha contrastato l’aumento dell’inflazione ed è piatto rispetto all’anno scorso. Questo è un punto luminoso per i consumatori romantici” afferma Ben Laidler, Global markets strategist di eToro. “L’indice considera le spese comuni di San Valentino, come caramelle, gioielli, pranzi e cene fuori. Consideriamo i prezzi di cacao, zucchero, argento, oro, manzo e pollame e li confrontiamo con l’ampio indice Bloomberg composto da 23 materie prime. Il nostro indice segna un aumento ad un anno dell’1% contro il 30% dell’indice generale”.