Volatilità sui mercati nel giorno dell’inflazione Usa. Ftse Mib tra i migliori in Europa
Volatilità sui mercati europei nel giorno della pubblicazione dell’inflazione Usa di luglio, il dato clou della settimana visto che l’atteso rallentamento rappresenta un passaggio chiave per tracciare la strada della Fed in tema di tassi nei prossimi mesi. L’incertezza domina sui listini europei che mostrano modesti guadagni: l’indice Ftse 100 e il Dax sono in lieve rialzo rispettivamente dello 0,13% e dello 0,2, mentre il Cac40 di Parigi segna un +0,2%. Sulla stessa lunghezza d’onda Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che è il migliore del Vecchio continente e mostra una crescita di quasi mezzo punto percentuale a 22.586,26 punti. Scende anche lo spread Btp-Bund che si muove in area 208 punti base.
Aspettando l’inflazione Usa
In un mercato in cui si respira un clima estivo, si attende il dato sull’inflazione Usa che, secondo il consenso di Bloomberg, dovrebbe calare all’8,7% dal 9,1%, sebbene possa esserci il rischio di una frenata minore del previsto dato il CPI “Nowcast” della Fed di Cleveland che stima un 8,8%. La previsione che domina però al momento è che l’aumento dei prezzi al consumo, che ha costretto la Federal Reserve a inasprire le politiche monetarie dall’inizio dell’anno, abbia raggiunto il picco e inizi a scendere. “Una conferma di questo scenario non significa che la Fed girerà improvvisamente verso una posizione più accomodante, poiché l’inflazione rimarrà ben al di sopra del livello ideale. Ciò significa che l’impatto sul dollaro sarà minimo, con un allineamento tra le aspettative del mercato e il probabile percorso del dot plot della banca centrale”, afferma Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades, aggiungendo che d’altra parte, un numero di inflazione sorprendentemente alto potrebbe portare gli investitori a scontare una Fed ancora più aggressiva, in una dinamica che rafforzerebbe ulteriormente il dollaro USA.
“Il problema attuale è che, nonostante il rallentamento del dato generale, quello core è invece atteso accelerare al 6,1% dal 5,9% dopo tre mesi di ridimensionamento”, puntualizzano da Mps Capital Services, ricordando che questa sera, successivamente alla pubblicazione dell’inflazione, parleranno due membri Fed non votanti (Evans e Kashari), la cui opinione sarà comunque importante per valutare le prime considerazioni sulla politica monetaria alla luce delle nuove informazioni a disposizione.
Bollettino inflazione in Cina, Germania e Italia
Intanto l’inflazione cinese, pur salendo al massimo da due anni, è risultata inferiore alle attese (2,7% rispetto al 2,9% di consenso). A differenza dei Paesi occidentali, l’inflazione è rimasta abbastanza sotto controllo grazie anche alle strette misure di contenimento del virus in vigore e agli sporadici focolai che hanno frenato i consumi e gli investimenti. Nel complesso, spiegano ancora gli strategist, i dati sui prezzi di stanotte non sembrano di ostacolo al proseguimento della politica monetaria e fiscale accomodante in Cina nel prossimo futuro.
Oggi sono arrivati anche gli aggiornamenti sui prezzi al consumo di Germania e Italia, con la conferma in entrambi i casi delle stime preliminari. Stando ai dati diffusi dall’Istai, a luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,9% su base annua (da +8% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Da segnalare l’accelerazione della crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.