Patrimoniale e governo Meloni, il giallo: prima c’è, poi la tolgono
Si può definire, in un certo senso come il giallo dell’estate. Alleanza Verdi Sinistra propone un ordine del giorno sulla patrimoniale e il governo Meloni, a sorpresa e stupendo un po’ tutti, lo accoglie.
E in un secondo momento ritorna sui propri passi.
Ma cosa è successo?
Alla Camera dei Deputati, Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti hanno presentato un ordine del giorno sulla patrimoniale, mentre si stava discutendo di dispersione scolastica.
In linea di principio il centrodestra, del quale il governo Meloni fa parte, ha sempre contrastato eventuali proposte di patrimoniale provenienti dalla sinistra.
C’è qualche cambiamento all’orizzonte? Cosa è accaduto questa volta?
La patrimoniale ottiene il via libera
Il testo sulla patrimoniale, presentato nel corso della mattinata di ieri 3 agosto 2023, ha ottenuto sostanzialmente il parere favorevole del governo.
Cosa comporta questo sostanziale via libera: l’esecutivo ne ha chiesto una riformulazione ed è stato adottato dall’Aula di Montecitorio, senza nemmeno essere stato messo ai voti.
Ma cosa c’entra la patrimoniale con la dispersione scolastica, di cui si stava discutendo in quel momento in aula?
Il testo prevede di reperire fondi, il cui scopo dovrebbe essere quello di andare a combattere la dispersione scolastica.
Andando a vedere nel dettaglio l’ordine del giorno, si evince che attraverso l’introduzione della next generation tax si andrà a colpire i patrimoni superiori ai 500.000 euro delle persone fisiche.
Questo valore si ottiene andando a sommare, nel complesso, i valori:
- delle proprietà immobiliari;
- degli investimenti finanziari;
- delle giacenze bancarie;
- dei beni mobili di lusso.
Questa patrimoniale, andando ad eliminare qualsiasi altra tassazione su questi beni – come ad esempio l’Imu e le imposte sui conti correnti – porterebbe a un gettito stimato di quasi dieci miliardi di euro.
Quindi, sostanzialmente, i due punti forti di questa patrimoniale sarebbero la tassazione dei patrimoni oltre i 500.000 euro e il gettito previsto pari a 10 miliardi di euro.
Il governo non proseguirà con la patrimoniale
Ad aprire la porta del giallo estivo è l’immediato chiarimento arrivato da Palazzo Chigi.
L’ordine del giorno dell’onorevole Fratoianni ha impegnato il Governo a valutare l’ipotesi dell’introduzione di una next generation tax: una vera e propria patrimoniale.
L’esecutivo, da canto suo, ha valutato la proposta e ha deciso di non darvi seguito.
Alcune fonti del Ministero dell’Istruzione, citate dall’Ansa, spiegano che il governo si è impegnato a trovare gli strumenti più opportuni per incrementare le risorse utili per le attività a contrasto della dispersione scolastica. Senza la necessità di dover introdurre nuove tasse.
Le critiche sulla patrimoniale
Questo passo falso del governo non è passato inosservato e sono arrivate le prime critiche più pungenti.
In un tweet, Luigi Marattin, deputato di Azione Italia, ironizza sulle tasse introdotte dalla Destra:
Noi di Azione e Italia Viva eravamo pronti a votare ferocemente contro. Ma il Governo Meloni-Fratoianni ha deciso di accoglierlo direttamente senza neanche metterlo ai voti. Ed è quindi pronto a valutare una nuova patrimoniale.
Elena Bonetti, ex Ministro per le pari Opportunità con il Governo Conte II e Draghi, ha affermato che una tassa patrimoniale sulle spalle delle famiglie è un vero tradimento:
“Come avete potuto proprio voi accogliere un ordine del giorno che introduce la tassa patrimoniale? Di nuovo create lo scontro in questo Paese: gli uni contro gli altri, i giovani contro i vecchi, i ricchi contro i poveri”.