Patto anti inflazione, l’iniziativa del governo Meloni: i prodotti che saranno scontati
Ad annunciare la firma del patto anti inflazione è Adolfo Urso, Ministro delle Imprese, il quale ha sottolineato che, con questo accordo, arriveranno i prezzi calmierati sui prodotti alimentari e su quelli di largo consumo.
Al tavolo per siglare questa nuova iniziativa si sono sedute 30 associazioni della distribuzione, del commercio e dell’industria del largo consumo.
L’obiettivo è quello di cercare di contrastare il più possibile il caro vita ed offrire un vero e proprio sostegno al potere d’acquisto delle famiglie.
A spiegare nel dettaglio di cosa si tratti il patto anti inclusione è stata la premier Giorgia Meloni, che ha spiegato che si tratta di una sperimentazione di tre mesi, attraverso la quale aiutare le famiglie.
Va detto tuttavia che le associazioni dei consumatori la ritengono unicamente un’operazione di facciata.
Patto anti inflazione, cosa prevede
Nel trimestre compreso tra il 1° ottobre ed il 31 dicembre 2023, attraverso il patto anti inflazione, verrà offerto ai consumatori un paniere di prodotti alimentari o di prima necessità con prezzi ribassati. O, comunque vada, calmierati.
L’iniziativa sarà portata avanti nel pieno rispetto delle strategie di mercato di ogni singola azienda aderente.
Il trimestre anti inflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiane – spiega Adolfo Urso – con prodotti alimentari ma anche di prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia. È importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio.
I consumatori hanno la possibilità di riconoscere i prodotti scontati o a prezzi fissi grazie ad un bollino tricolore fornito dal Governo, sul quale verrà riportata la dicitura “trimestre anti inflazione”.
Gli esercizi che aderiranno al patto anti inflazione potranno essere riconosciuti attraverso una vetrofania dedicata, sulla quale verrà riportato il bollino tricolore.
Quanto potranno risparmiare le famiglie?
I beni di prima necessità presenti nei supermercati verranno scontati del 10%: mediamente una famiglia può arrivare a risparmiare fino a 150 euro sulla spesa complessiva. Considerando esclusivamente la spesa alimentare, il risparmio può arrivare a 100 euro.
I prodotti scontati
Attraverso una pubblicità progresso finanziata dalla Presidenza del Consiglio, i prodotti scontati saranno reclamizzati e, come abbiamo visto, avranno un apposito bollino tricolore.
Tra i beni che rientrano negli sconti previsti dal patto anti inflazione ci sono quelli di prima necessità.
Al momento non è ancora stata redatta una lista definitiva che li condensa, ma si presuppone che siano inclusi quelli che possono essere acquistabili attraverso la social card Dedicata a Te.
Entrando nello specifico i prodotti interessati potrebbero essere:
- carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole;
- pescato fresco;
- latte e suoi derivati;
- uova;
- oli d’oliva e di semi;
- prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria;
- paste alimentari;
- riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale;
- farine di cereali;
- ortaggi freschi, lavorati;
- pomodori pelati e conserve di pomodori;
- legumi;
- semi e frutti oleosi;
- frutta di qualunque tipologia;
- alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula);
- lieviti naturali;
- miele naturale;
- zuccheri;
- cacao in polvere;
- cioccolato;
- acque minerali;
- aceto di vino;
- caffè;
- tè;
- camomilla.
Nell’elenco dovrebbero rientrare anche i prodotti necessari per l’igiene personale e quelli per l’infanzia, come ad esempio i pannolini.
La soddisfazione del Governo
Piena soddisfazione sul patto anti inflazione è stata espressa dalla premier Giorgia Meloni, che ha sottolineato come
sia la prima volta che tutto il sistema Italia, la filiera alimentare, dei beni di largo consumo, firma un patto con il governo per tenere sotto controllo i prezzi del carrello della spesa, per aiutare famiglie, soprattutto quelle in difficoltà.
La Meloni ha poi aggiunto:
Fin dall’inizio abbiamo lavorato per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, con le risorse limitate che abbiamo. Abbiamo concentrato quelle risorse per aiutare le famiglie, con tantissime iniziative, anche relative all’energia, il taglio del cuneo contributivo, fino all’aumento dell’assegno unico per i figli, il taglio dell’Iva sui prodotti di prima infanzia, l’aumento delle pensioni, la super rivalutazione delle pensioni minime, la carta per l’acquisto dei beni alimentari, che è stata allargata ai carburanti. Abbiamo cercato di sostenere soprattutto le famiglie di fronte al problema inflazionistico. E lo abbiamo fatto, e ne rivendico la scelta politica, concentrando le risorse sui redditi medio bassi.
Le critiche delle associazioni dei consumatori
Sul patto anti inflazione non sono mancate le critiche delle associazioni dei consumatori.
Secondo Federconsumatori, la firma dell’accordo è servita a suggellare un’alleanza tra il governo e le imprese.
Ed è più uno spot pubblicitario che una reale misura di aiuto alle famiglie.
Di fronte a prezzi che sono più che raddoppiati rispetto a un anno fa – spiega Federconsumatori -, il Governo, senza neppure consultare le Associazioni dei Consumatori, pensa di risolvere le difficoltà delle famiglie e rilanciare la domanda interna affidando alle imprese della distribuzione, del commercio e dell’industria la facoltà di scegliere, a loro piacimento e con criteri ancora non ben definiti, un paniere di beni sui quali queste ultime si devono almeno limitare a non praticare ulteriori aumenti dei prezzi, fino al 31 dicembre (non è chiaro, poi, chi dovrebbe controllare). In cambio, il Governo attribuirebbe loro, propagandisticamente, il bollino anti inflazione.
Federconsumatori prosegue sottolineando che seppur non abbia nulla in contrario
al fatto che si proponga un paniere di prodotti a prezzi calmierati, cosa che peraltro le catene della grande distribuzione già fanno autonomamente con le loro campagne promozionali, siamo convinti che non possa essere questa la soluzione alla grave crisi che le famiglie stanno attraversando. Famiglie che rinunciano ormai a beni primari, come carne e pesce (-16,9% secondo le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori); ricercano sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); effettuano acquisti presso i discount (+11,9%). A questo si aggiunge l’avanzare del fenomeno della povertà energetica.
Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori , si sta assistendo ad uno spettacolo scadente. Il patto anti inflazione è un accordo
senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono. Un fioretto in previsione del prossimo Natale. Una presa in giro per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese.