Pizzerie e ristoranti, mangiare fuori costerà di più. La stangata
Andare al ristorante per un pranzo od una cena costa fino al 6,8% in più.
Mantenendo i consumi uguali a quelli dello scorso anno, gli italiani, nel 2023 si ritroveranno a spendere qualcosa come due miliardi di euro in più per mangiare fuori.
Gli italiani amano il cibo, inutile negarlo. Devono, però, mettere in conto un salasso non indifferente.
Il costo dell’energia e gli aumenti di alimentari e bevande portano ad un aumento del conto al ristorante che mediamente si attesta ad un +6,8% rispetto al 2022. A calcolare questo maggiore salasso è il Codacons, che ha preso in considerazione tutti gli aumenti previsti per i consumatori.
Aumenti al ristorante, ma non solo
Andare a mangiare al ristorante, per gli italiani, diventa più costoso.
A pesare sul comparto alimentare è, ovviamente, l’inflazione, che si è attestata al 12%.
Mangiare al ristorante, con la formula del menù, arriva a costare il 6,1% in più rispetto allo scorso anno. Non si risparmia nemmeno scegliendo la pizza, che è più cara del 7,6%. E non si risparmia nemmeno andando al bar, dove i costi delle consumazioni sono aumentati del 4,8% se confrontate con quelle del 2022.
Importanti rincari arrivano anche nelle gelaterie e nelle pasticcerie dove, per colpa degli alti costi di produzione, gli scontrini sono aumentati del 5,9%. I rincari sono pari al 6,6% nei fast food.
A dover mettere in conto una spesa maggiore sono i consumatori che optano per il food delivery: i prezzi dei prodotti alimentari consegnati a domicilio sono aumentati del 13%, se confrontati con quelli del 2022.
Cosa significa tutto questo?
A parità di consumi gli italiani si ritrovano a spendere, complessivamente, qualcosa come 2 miliardi di euro in per l’intero comparto, non solo andando a vedere cosa si spende al ristorante. I dati sono stati comparati con le spese effettuate nel corso del 2022.
Secondo il Codacons costerà di più concedersi anche uno spritz o bere una birra: gli aperitivi alcolici rincarano del +11,5%, le bevande alcoliche del +8,6%, la birra del +15,5%.
E va peggio a chi opterà per le bevande analcoliche, i cui prezzi salgono del +17,1%, raggiungendo il picco del +18,4% per i succhi di frutta; +15% le acque minerali.
Le città nelle quali si paga di più
Cenare o pranzare al ristorante non costa nello stesso modo in tutte le città italiane. E nemmeno i prezzi sono lievitati allo stesso modo.
Solo per fare un esempio a Viterbo una cena ha un costo maggiore del 16% rispetto al 2022.
A Siena, invece, gli aumenti sono leggermente più contenuti, attestandosi intorno ad un 11,5%.
A subire degli aumenti importanti sono state altre due città: Brindisi e Cosenza dove gli avventori dei vari ristoranti arrivano a pagare, rispettivamente, l’11,1% e l’11,0% in più.
Tra le città nelle quali è stato registrato il minor rincaro deve essere segnalata Vercelli: in questo caso i listini sono aumentati solo e soltanto del 2,4% rispetto allo scorso anno.
Ancona e Trapani hanno registrato una bassa crescita, attestandosi rispettivamente al 3,5% e al 3,1%.
Regalarsi una pizza fuori o cenare al ristorante è sempre più costoso – spiega Carlo Rienzi, presidente Codacons -. Questo a causa delle tensioni nei prezzi al dettaglio che vengono poi scaricate dai pubblici esercizi sulle tariffe praticate al pubblico. Se si considera che una famiglia tipo destina in media ogni anno circa 1.080 euro al settore della ristorazione, il conto dei rincari di bar, ristoranti, gelaterie, ecc., sfiora in totale i 2 miliardi di euro rispetto allo scorso anno. Incrementi dei listini che rischiano di determinare una riduzione dei consumi, con le famiglie che, per far fronte al caro-prezzi, potrebbero tagliare la spesa per le consumazioni fuori casa.