Pos meglio del contante? Ecco come le abitudini degli italiani stanno cambiando
Pos e contante: gli italiani cambiano abitudini. C’è anche lo zampino del Covid
Gli italiani stanno iniziando a dimenticare di utilizzare il contante prediligendo sempre di più il Pos per effettuare i pagamenti digitali ed elettronici.
Si sta iniziando a registrare un vero e proprio cambio di abitudini: i consumatori italiani erano storicamente affezionati al contante.
Grazie alle nuove leggi che hanno favorito la digitalizzazione nello scambio del denaro, sono cambiati i metodi di pagamento.
L’obbligo dei Pos per i negozianti, la tracciabilità dei bonifici e le detrazioni per le spese digitali risultano essere solo alcune delle novità introdotte nel corso degli ultimi anni.
A fare il punto della situazione di quanto sia accaduto nel 2022 ci ha pensato direttamente Bankitalia:
lo scorso anno l’Italia è risultata essere il paese con il maggior numero di Pos installati. Stiamo parlando di qualcosa come 3,4 milioni di unità.
Pos e carta di credito: aumenta la spesa
Nel corso del 2022 è stato registrato un aumento dell’uso delle carte di credito familiari.
Complessivamente sono state effettuate qualcosa come 1,4 miliardi di operazioni, per un valore di circa 80 miliardi di euro.
Mediamente le operazioni hanno avuto un importo medio pari a 59,24 euro.
I consumatori italiani, oggi come oggi, hanno iniziato ad utilizzare la carta di credito anche per i pagamenti più piccoli: anche il caffè viene pagato con il Pos.
È stata registrata la stessa tendenza anche per le carte di debito: in questo caso, però, è sceso l’importo medio di ogni operazione.
Secondo i dati di Bankitalia alla fine del 2022 risultano essere attive qualcosa come 64 milioni di carte di debito e trenta milioni e mezzo di carte prepagate.
Complessivamente si parla di qualcosa come 6,3 milioni di operazione, per un valore complessivo pari a 326 miliardi di euro.
Queste cifre che risultano essere davvero impressionanti, se si vanno a confrontare con le tendenze che erano in atto prima dello scoppio della pandemia.
È stato proprio il Covid 19, in un certo senso, il motore propulsore di questo cambio di abitudini degli italiani.
I consumatori hanno iniziato ad utilizzare i pagamenti elettronici, generando un vero e proprio rimbalzo delle operazioni digitali di scambio moneta.
Dal 2020 l’uso della carta di credito o del bancomat è aumentato notevolmente: rispetto al 2019 è cresciuto del 68%.
A dettare questo cambio di abitudini è stata principalmente una questione di igiene.
Ma non solo: i vari lockdown hanno favorito l’acquisto di beni online.
Una tendenza che ha acceso il dibattito sull’obbligatorietà del Pos per gli esercenti e l’impossibilità da parte del commerciante di rifiutare un pagamento elettronico.
Ai commercianti il pos conviene?
I numeri pubblicati e resi noti dalla Banca d’Italia vengono confermati direttamente dalle storie dei commercianti e dei professionisti, che quotidianamente sono alle prese con la gestione dei pagamenti da parte dei clienti.
Emblematica, in questo senso, è una storia riportata dal sito Today, che riguarda un tassista di Bologna, che ha deciso di pubblicare su Twitter i resoconti giornalieri delle entrate del suo Taxi.
Tra le voci si vedono anche gli incassi effettuati tramite Pos.
Il 1° maggio 2023 il tassista rendiconta incassi lordi per 596 euro nel turno dalle 17 alle 5: i pagamenti sono stati per 401 euro con il pos e 195 euro in contanti.
L’iniziativa è partita come operazione trasparenza, ma è risultata essere un chiaro esempio di come i clienti apprezzino la possibilità di utilizzare la carta di credito o il bancomat anche quando devono pagare il Taxi.