Risparmio postale: arriva il nuovo accordo tra Poste e Cassa Depositi e Prestiti. Tutti i dettagli
Arriva il nuovo accordo tra Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) sul risparmio postale per il triennio 2024-2026. Un risparmio che include la voce libretti di risparmio postale (libretti) per un totale di 92 miliardi di euro e la voce buoni fruttiferi postali (Buoni) per un totale di 234 miliardi di euro.
L’intesa segna un passo significativo verso la modernizzazione e l’adeguamento dell’offerta del Risparmio Postale alle crescenti necessità del mercato, con un occhio anche sui giovani per cercare di soddisfare le loro esigenze. Costituisce una fonte cruciale di finanziamento per Cdp, che utilizza questa forma di raccolta per sostenere progetti di crescita sostenibile a livello territoriale, imprenditoriale e infrastrutturale.
I dettagli dell’accordo
“I termini del programma di evoluzione del risparmio postale – si legge – consentiranno di affrontare al meglio, nel nuovo contesto macroeconomico e di mercato, sia le opportunità derivanti dal mutato scenario dei tassi, sia le sfide strategiche dei prossimi anni, legate al cambio generazionale e alle ingenti scadenze attese dei buoni”.
Novità nell’accordo è un aggiornamento dell’offerta per soddisfare le nuove esigenze della clientela più giovane. Inoltre, saranno aumentati gli investimenti mirati al costante miglioramento dei servizi e dei processi di gestione del risparmio postale, con un approccio omnicanale che integra i canali digitali con la rete fisica tradizionale.
Secondo i termini approvati, “la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione di Buoni e Libretti da parte di Poste Italiane sia compresa tra un minimo di 1,60 miliardi di euro e un massimo di 1,90 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati”, scrivono nella nota congiunta Poste e Cdp. Questo sistema di remunerazione combina obiettivi di raccolta netta per buoni e libretti con una metodologia mista, che prevede commissioni iniziali differenziate in base all’anno di emissione e al tipo di buono, insieme a commissioni di gestione annuali differenziate anch’esse in base all’anno di emissione del buono, garantendo così la sostenibilità del servizio.
Il risparmio postale è uno strumento che sta attirando sempre più gli italiani, dato che le commissioni di distribuzione sono aumentate dell’1,2% su base annua nel trimestre a 430 milioni di euro, in linea con il piano strategico. Questi dati provengono dai risultati del primo trimestre 2024, presentati sempre oggi e con Poste che ha confermato un inizio di anno estremamente positivo.
Primo trimestre: ricavi oltre quota 3 mld
Intanto oggi Poste Italiane era impegnata anche sul fronte di conti trimestrali. La società guidata da Matteo Del Fante ha annunciato i numeri dei primi tre mesi del 2024 che vedono i ricavi complessivi attestarsi a 3,045 miliardi di euro. Come sottolinea l’a.d. Matteo Del Fante in una nota: “il risultato operativo (Ebit) e l’utile netto – entrambi rettificati per tener conto della significativa minore contribuzione della Gestione attiva del Portafoglio (plusvalenze sul portafoglio BTP di BancoPosta) – hanno dimostrato una solida crescita a doppia cifra, rispettivamente del 14% e del 16%”.
L’andamento favorevole nei trend commerciali di tutti i settori ha contribuito alla crescita dei ricavi provenienti da tutti i segmenti aziendali. Come nel comparto della consegna dei pacchi, dove i ricavi hanno registrato un +4,6% e raggiungendo quota 934 milioni, con il ricalcolo dei prezzi della corrispondenza (+3%) ha permesso di bilanciare la diminuzione dei volumi. I ricavi generati dalla consegna dei pacchi sono aumentati del 10% (per un totale di 368 milioni), mentre i volumi hanno registrato un incremento del 21,5% rispetto a marzo 2023, raggiungendo quota 71,1 milioni.
Anche i ricavi dei servizi finanziari sono positivi, attestandosi a 1,33 miliardi (un aumento del 4% escludendo le plusvalenze). L’aumento dei tassi di interesse ha contribuito ad aumentare il margine di interesse dell’8,2%, raggiungendo quota 590 milioni di euro. Le commissioni relative al risparmio postale sono cresciute dell’1,2%, raggiungendo i 430 milioni. Si nota una significativa crescita del credito al consumo, con un aumento delle commissioni del 40,6%, raggiungendo quota 62 milioni.
Tuttavia, i ricavi derivanti dai servizi di incasso e pagamento sono diminuiti dell’8,2% (186 milioni) a causa della riduzione del ricalcolo dei prezzi effettuato sui conti correnti a partire da aprile 2023, influenzando quindi anche i ricavi derivanti da bollettini, conti bancari e commissioni Inps. Le commissioni relative al risparmio gestito sono invece aumentate del 54%, raggiungendo quota 45 milioni. Il risultato operativo è sceso a 199 milioni, anche a causa degli aumentati costi di distribuzione.
“È stato un inizio di anno molto positivo, con ricavi complessivi di gruppo superiori a 3 miliardi e contributi da tutti i segmenti, in linea con la nostra strategia – ha commentato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane – I trend commerciali sono stati favorevoli in tutti i settori, poiché i nostri clienti continuano a considerare Poste Italiane come un rifugio sicuro per i loro risparmi e un luogo di riferimento per la maggior parte delle loro esigenze quotidiane”.