Quota 103, le indicazioni Inps per la pensione anticipata
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto, esclusivamente per quest’anno, una nuova pensione anticipata: Quota 103. La nuova misura ha sostituito completamente ed interamente sia Quota 102 che Quota 100. Ma quali son le caratteristiche per poter andare in pensione grazie a questa misura? Ma soprattutto quali prospettive hanno, i lavoratori che dovessero decidere di continuare a rimanere al lavoro?
A rispondere a questa domanda, ci ha pensato, lo scorso 10 marzo 2023, la Circolare n. 27/2023 dell’Inps, con la quale l’istituto di previdenza ha illustrato, nel dettaglio, i meccanismi per andare in pensione anticipata con Quota 103. Grazie alle indicazioni fornite direttamente dall’Inps, è possibile comprendere chi abbia diritto di andare in pensione grazie a questa misura, conoscere come viene calcolato l’importo dell’assegno previdenziale e avere le prime indicazioni per presentare la domanda.
Chi può andare in pensione con Quota 103
Hanno la possibilità di andare in pensione anticipatamente i lavoratori che abbiano compiuto almeno 62 anni entro il 31 dicembre 2023. I diretti interessati, inoltre, devono aver versato almeno 41 anni di contributi complessivamente. L’Inps ha precisato che il periodo contributivo imprescindibile deve essere di almeno 35 anni, al netto di eventuali malattie o della disoccupazione.
I lavoratori, che hanno diritto ad accedere a Quota 103, possono farne richiesta anche in un secondo momento. Possono accedere alla pensione anticipata:
- i lavoratori che sono iscritti alle gestioni Inps Assicurazione generale obbligatoria (Ago);
- i dipendenti pubblici e privati;
- i lavoratori iscritti alle gestioni speciali Inps per artigiani, commercianti;
- le persone attive nell’agricoltura;
- i lavoratori autonomi;
- i parasubordinati.
Non hanno la possibilità di accedere a Quota 103 i dipendenti delle forze armate, i militari, i vigili del fuoco e chi lavora nella guardia di finanza.
Come fare domanda
La domanda per accedere a Quota 103 deve essere presentata attraverso il portale Inps, autenticandosi con lo Spid, la Cns o la Cie. In alternativa è possibile appoggiarsi ad un patronato.
L’assegno previdenziale previsto per chi va in pensione anticipatamente con Quota 103 deve rimanere al di sotto del quintuplo del trattamento minimo: stiamo parlando di un importo pari a 2.818,70 euro lordi. Nel periodo, che corrisponde all’anticipo della pensione, non è possibile cumulare l’assegno previdenziale con altri redditi da lavoro, sempre che non si tratti di lavoro autonomo occasionale, pe run massimo di 5.000 euro annui.
Nel momento in cui il pensionato dovesse raggiungere i requisiti anagrafici, che servono per accedere alla pensione di vecchiaia, l’assegno previdenziale viene aggiornato e perequato nel tempo.
I dipendenti privati – quindi da questa regola sono esclusi quelli pubblici ed i lavoratori autonomi – che hanno maturato i requisiti per andare in pensione anticipata entro il 31 dicembre 2022, hanno la possibilità di ottenere l’assegno previdenziale entro il 1° aprile 2023. Quanti, invece, hanno maturato i requisiti dal 1° gennaio 2023, potranno godere del trattamento previdenziale dopo una finestra temporale di tre mesi dal giorno in cui sono stati raggiunti i requisiti.
Le cose cambiano, invece, per i dipendenti pubblici. In questo caso chi ha raggiunto i requisiti per andare in pensione anticipatamente entro il 31 dicembre 2022, potrà beneficiare del trattamento previdenziale dal 1° agosto 2023. Nel caso in cui i requisiti siano stati maturati dal 1° gennaio 2023 in poi, i diretti interessati devono attendere un periodo di sei mesi e, comunque vada, non potranno accedere al trattamento previdenziale prima del mese di agosto 2023.
Quanti, invece, hanno maturato i requisiti per accedere a Quota 103 e decidono di continuare a lavorare, sono esonerati dal versamento dei contributi di propria competenza, che nella maggior parte dei casi ammontano al 9,19% della retribuzione imponibile.