Riforma fiscale, arriva il via libera dal Cdm. Tutte le novità
Governo Meloni e riforma fiscale: tutte le novità
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma fiscale, al cui centro vi è una nuova Irpef con tre aliquote e l’Iva azzerata per i beni di prima necessità.
Tra le novità più importanti, che emergono, c’è anche lo stop alle comunicazioni nel corso dei mesi di agosto e dicembre.
La riforma fiscale prevede sanzioni penali attenuate per i contribuenti, che, almeno momentaneamente, sono nell’impossibilità di saldare i propri debiti e per quelle imprese, che si rendono disponibili a collaborare.
Il CdM ha provveduto ad approvare la delega fiscale, il cui scopo è da fare da cornice alla riforma fiscale del centro destra. E che adesso come adesso, promette di cambiare il sistema tributario e porre le basi per una riduzione delle tasse.
Secondo Giorgia Meloni siamo davanti ad una vera svolta per svolta per l’Italia.
Secondo la premier “è una riforma epocale, strutturale e organica: una rivoluzione attesa da 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese. Con il nuovo Fisco delineiamo una nuova idea di Italia, vicino alle esigenze dei contribuenti e attrattivo per le aziende“.
Riforma fiscale: quando sarà operativa
A dare delle indicazioni precise su quando sarà operativa la riforma fiscale, ci ha pensato il Ministero dell’Economia, che ha spiegato che le nuove regole saranno operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della Legge Delega e vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale.
L’obiettivo, inoltre, è quello di favorire gli investimenti e le assunzioni.
Per quanto riguarda le imprese, è prevista una graduale eliminazione dell’Irap e una riduzione dell’attuale aliquota Ires per quelle che decidono di investire o assumere.
Lo scopo della riforma fiscale è quella di instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria, nella logica di un dialogo.
Per questo motivo prenderà formata anche Fisco Amico, nel quale, però, le opposizioni e i sindacati vedono unicamente condoni e favori ai più ricchi. Per questo scenderanno in piazza.
Io mi sono rotto le scatole – dice senza giri di parole il segretario Cgil, Maurizio Landini – non ci sto più che sono io che pago le tasse anche per quelli che non le pagano, quando le potrebbero pagare più di me.
Come è suddiviso il provvedimento
Il provvedimento sulla riforma fiscale è diviso in cinque parti e venti articoli.
Il suo scopo è quello di andare a ridisegnare l’intero sistema, passando dai tributi ai procedimenti e sanzioni, andando a sfiorare i testi unici e i codici.
La riforma fiscale parte da una vera e propria rivoluzione dell’Irpef, con la riduzione delle aliquote da 4 a 3. Le due ipotesi non indicate nella delega sono:
- 23%, 27% e 43%
- 23%, 33%, 43%.
Obiettivo della legislatura rimane la flat tax per tutti: per i dipendenti è prevista quella incrementale.
Per quanto riguarda le imprese, è prevista una nuova Ires a due aliquote, in modo da far pagare di meno chi più assume ed investe; si punta poi al graduale superamento dell’Irap con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti.
Ci sarà il concordato preventivo biennale e un rafforzamento dell’adempimento collaborativo:
“si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale – dice il Mef – che diventa preventiva e non più repressiva“.
Il Governo ha intenzione di rivedere tutto sistema sanzionatorio tributario. In particolare per le sanzioni penali si userà un occhio di riguardo per chi si trova impossibilitato a pagare il tributo per fatti a lui non imputabili.